PARLIAMO DI...


29/03/25

CAPUA, 30 marzo - Al FaziOpen Theater, l'ironia di Francesca Pelella in "Benvenuti a Nomorefat"


TEATRO
- Va in scena questa domenica, 30 marzo 2025, alle 18,  "Benvenuti a Nomorefat",spettacolo compreso nella rassegna "FAZIOPENTHEATER 2024-2025", al Palazzo Fazio di Capua, diretta dall'artore e regiata Antonio Iavazzo, organizzazione generale di Gianni Arciprete. 

La compagnia "Le maschere stonate" di Casoria propone un testo scritto, diretto ed interpretato da Francesca Pelella. 

È la storia di Teresa,  aspirante showgirl in sovrappeso, che decide di ricoverarsi presso una clinica privata per dimagrire ed inseguire il suo sogno. La “Nomorefat” è una clinica molto costosa frequentata da persone con gravi problemi di peso, intenzionate acambiare il proprio aspetto. I pazienti sono seguiti dalla Dottoressa Michela Bellaforma, ideatrice di cure molto severe e rigide. Ad assistere la dottoressa ci sono due persone: Giacomo e Carmela. Carmela è la sorvegliante della clinica, anche lei come le pazienti ha dei problemi di peso e, non potendo sostenere le spese della cura, acconsente a lavorare per pagarsi il trattamento. Prende molto sul serio il suo lavoro, è molto ligia e diligente. Giacomo è il braccio destro della dottoressa, ma di nascosto da quest’ultima vende alle pazienti della clinica snack e spuntini di vario genere, praticando un vero e proprio mercato nero. Ad aiutare l’infermiere in questo “contrabbando” di cibo spazzatura c’è Nunziatina, madre di una delle pazienti che, pur di procurare cibo alla figlia, fornisce all’infermiere viveri di ogni genere per le altre degenti. Teresa conosce le pazienti, tutte donne che alle spalle hanno storie difficili. Loro sono: Consuelo ex modella argentina, affetta da manie di persecuzione; Agnese giovane ribelle in contrasto con sua madre, fumatrice incallita; Rosanna donna seria, cinica, molto riservata; Faustina ossessionata dallo sport, affetta da sindrome dell’abbandono e narcolessia. Teresa è disposta a tutto pur di perdere qualche chilo e per questo segue pedissequamente le altre pazienti nelle loro follie.

Info - Prenotazioni 

334 3638451

338 9924524 

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27/03/25

S. GIORGIO DEL SANNIO (BN), 29 marzo - Francesco Rivieccio con “Non dovevo essere io”, allo Spazio Eidos


TEATRO - Prosegue la stagione teatrale presso lo Spazio Eidos in Via dei Sanniti a San Giorgio del Sannio. Si terrà, infatti, sabato 29 marzo 2025 alle ore 20,30 il terzo appuntamento di questa edizione, con lo spettacolo di Francesco Rivieccio, “Non dovevo essere io” scritto e interpretato dallo stesso Francesco Rivieccio.
Che cosa fa un angelo custode? Forse si muove, come un ombra, dietro il suo protetto e ne racconta la storia come guardandolo da dietro le quinte della sua vita e ne scrive ogni passaggio, ogni difficoltà come un copione pieno di sorprese ma dal finale sempre scontato perché il destino è un pessimo autore.
Un angelo custode si ritrova a proteggere un giovane attore di teatro e ne racconta la storia: una storia di viaggi, rinunce, turbine bruciate, memorie, repliche, lettere, rimborsi spese, provini andati male e qualche piccola gioia.
L'angelo scopre che il suo lavoro non è tanto diverso da quello del suo protetto: anche gli attori proteggono i loro personaggi, cercando di dargli la giusta voce, di metterli sulla buona strada, di riparare agli errori... proprio come un angelo custode fa con il suo uomo.
Dalle note di regia: “Ho immaginato come potesse essere il lavoro di un angelo custode e cercando chi potesse proteggere, non potevo fare a meno che pensare ad un attore. Il lavoro di questo angelo è molto semplice: scrive su un quaderno tutto ciò che può essere utile, in futuro, alla corte celeste per esaminare l’anima del suo protetto: un resoconto. Questi due universi, quello artistico e quello sacro, trovano un punto in comune nella figura del “servitore”. Da una parte l’attore mette in scena proprio un servitore di corte e dall’altra il servitore di Dio racconta la vita dell’uomo che gli è stato affidato.
Il testo vuole, in chiave comica e brillante, far riflettere sull’esistenza precaria degli artisti e allo stesso tempo cerca di dare una spiegazione al destino e al suo corso, alternando pezzi di teatro comico adattati dalla tradizione a monologhi ironici che sfiorano il concetto della moderna stand-up.”
Il prossimo e ultimo appuntamento:
Sabato 5 aprile 2025 – ore 20,30
PAROLE STORTIGNACCOLE
della Compagnia “La Carrozza d’Oro.

Per informazioni e prenotazioni
Tel.: 349 1687216 - info@teatroeidos.it
N.B.: È consigliata la prenotazione. Posto unico: € 10,00.

26/03/25

NAPOLI, dal 7 aprile - Rocky Balboa in scena sul "ring" del Teatro Augusteo

MUSICAL - Da venerdì 4 a domenica 13 aprile al Teatro Augusteo di Napoli va in scena  "Rocky The Musical", spettacolo mozzafiato, pieno di poesia, canzoni straordinarie e splendidi numeri di ensemble su musica e liriche di Lynn Ahrens e Stephen Flaherty, libretto di Tony Thomas Meehan adattato dalla sceneggiatura di Sylvester Stallone, tra gli autori dello spettacolo. 
Con grinta e cuore in parti uguali, Rocky parla del trionfo dello spirito, della forza e dell’amore. 
Traduzione e adattamento sono di Luciano Cannito, che firma anche la regia, e le coreografie con Fabrizio Prolli.
Protagonisti in scena saranno Pierpaolo Pretelli (Rocky) e Giulia Ottonello (Adriana).
Con loro sul palco anche Robert Ediogu (Apollo Creed), Giancarlo Teodori (Mickey Goldmill), Matteo Micheli (Paulie Pennino), Laura Di Mauro (Gloria). E con Simone Pieroni (Mr Jergens), Francescopaolo Verratti (Mr Gaso), Christian Peroni (Tommy Crosetti), Valeria Cozzolino (Joanne), Laura Offen (Angie), Martina Peruzzi (Linda McKenna), Pietro Rebora (Allenatore Apollo), Cristina Da Villanova (Apollo Girl), Gianmarco Galati (Spider Rico), Gianluca Savino (Mike), Nicholas Lega (Buddy), Egon Polzone (Dipper).
Prodotto da Fabrizio di Fiore Entertainment in accordo con Music Theatre International, lo spettacolo è arricchito dalle scene di Italo Grassi, i costumi di Veronica Iozzi, le luci di Valerio Tiberi, disegno audio di Leonardo Zagariello, direzione musicale di Ivan Lazzara e Angelo Nigro, che ha realizzato anche gli arrangiamenti. 
Info 081414243 - Biglietti disponibili al botteghino, presso le rivendite autorizzate e online su Ticketone e Bigliettoveloce.
https://www.bigliettoveloce.it/spettacolo?id=7060

 


22/03/25

NAPOLI, 22 marzo Anno Giubilare - Visita-evento al Duomo e al Pio Monte della Misericordia. Iniziativa dell'Associazione Italiana Donne Medico con la Consulta delle Donne di Pietrelcina

 


di Maria Ricca

EVENTI - Un'intera mattinata alla riscoperta di alcuni fra i più significativi elementi del patrimonio storico-artistico partenopeo, il Duomo ed il Pio Monte della Misericordia,  per ritrovarsi in una tiepida giornata di marzo a condividere la passione per il bello ed il caratteristico, immergendosi completamente nell'emozionante vivacità  del centro storico di Napoli, che rincuora ed appassiona.


L'iniziativa è nata su ideazione  della dott.ssa Paola Russo, presidente dell'Associazione Italiana Donne Medico, sede di Napoli ed è stata anche promossa dall'Assessore alle Pari Opportunità e alla Salute del Comune di Pietrelcina, dott.ssa Milena Masone, con la Consulta delle Donne della cittadina sannita, che ha nella sua agenda programmatica, fra l'altro, la promozione di eventi culturali, soprattutto in questo anno Giubilare e nel segno della figura di San Gennaro, poiché Santo beneventano e non solo napoletano. 
"Sembrava perciò opportuno - ha sottolineato l'Assessore Masone - e doveroso rendere omaggio al Duomo, luogo sacro così importante, anche per il suo contenuto artistico, che nella fretta di tutti i giorni ignoriamo, estendendo poi la nostra attenzione anche al Pio Monte della Misericordia, nel quale ci si adopera dal 1600 per opere caritatevoli per il sociale e lo si fa ancora, tanto più oggi, in considerazione del Giubileo.  L'evento era già da tempo programmato e noi abbiamo da subito sposato l'iniziativa. In questo giorno particolare, poi, in cui il Vescovo di Napoli Battaglia si è recato a Roma, guidando pellegrini dalla Diocesi e celebrando Messa in San Pietro, è sembrato anche a molti di noi, visitando il Duomo, a contatto con gli elementi storici e spirituali in esso presenti, di essere quasi in Vaticano."
Un insieme tutto al femminile o quasi, vista la presenza di amici e colleghi aggregatisi al gruppo, che si è lasciato appassionatamente condurre dalla prof.ssa Alba Palmiero, guida culturale esperta del territorio, nei percorsi scelti, mostratisi così, grazie alle dettagliate spiegazioni e all'affabilità dell'interlocutrice, attraverso nuove, interessanti prospettive di approfondimento.


Passeggiando all'interno del Duomo, i partecipanti hanno potuto ammirare la Navata sinistra della Cattedrale con l'accesso alla vecchia basilica di Santa Restituta, e ai suoi elementi paleocristiani e barocchi. 


Quindi, la visita alla navata destra del Duomo, da cui è stato possibile accedere alla cappella del tesoro di S.Gennaro, gioiello di arte e di architettura mondiale, che custodisce il sangue del Santo Patrono di Napoli, fra marmi, affreschi, dipinti dei migliori artisti dell’epoca e del movimento barocco napoletano.

Infine, la visita alla Cappella del Succorpo, la cripta realizzata per custodire le Sacre reliquie di San Gennaro e alla parzialmente inaccessibile, splendida Cappella Minutolo, che ispirò a Boccaccio la novella di Andreuccio da Perugia.


Il gruppo si è poi spostato al Pio Monte della Misericordia, palazzo nel cuore di Napoli, fondato da giovani nobili per dare sollievo alle sofferenze del popolo, "passando dal bello al bene", e caratterizzato, nella Chiesa al piano terra, da sei dipinti dei Maestri del Seicento napoletano, fra cui spicca il capolavoro del Caravaggio "Sette opere di Misericordia", mirabilmente illustrato dalla guida, nella specificità dei suoi contenuti e nel profondo realismo della rappresentazione, manifesto efficace dell'attività benefica e caritativa del Pio Monte.


La visita si è conclusa con l'accesso al Museo del piano nobile della struttura, sede propulsiva, ancora oggi, di progetti ed eventi sociali e solidali.


Un momento di piacevole convivialità, nella sede storica di "Sorbillo" in via dei Tribunali, cuore caratteristico e pulsante della vitalità partenopea, ha chiuso, infine, l'interessante e piacevolissimo excursus storico-culturale, a cui seguiranno nuovi momenti di incontro e condivisione.




BENEVENTO - Note, emozioni e tanta musica in onore di Dario Dell' Oste


IL RICORDO
- Quel terribile 26 dicembre 2023 lo ha strappato troppo presto a questa vita. Dario Dell' Oste era l' amico di tutti. Attraverso il suo modo di fare, apparentemente burbero, si nascondeva un ragazzo dal cuore d' oro e di grande sensibilità. La sua assenza ha lasciato una ferita 
difficile da rimarginare, ma che può essere attenuata, solo in parte, dai ricordi. Ed è proprio ciò che è accaduto ieri in un gremito Teatro "Vittorio Emanuele".Gli Amici per Sempre Reunion, grazie al grandissimo impegno di Enzo De Rosa, sono riusciti a realizzare un grande evento che ha messo insieme oltre 90 artisti. La serata è stata presentata in maniera impeccabile da Antonio Mandato e Doriana Furno. Ogni artista che si è esibito ha fatto arrivare a Dario la propria emozione. Dario è con noi. Non è mai andato via. È nella porta accanto. Nel cuore di tutti, ogni volta che qualcuno lo cerca. La sua è una presenza costante, bisogna saperla percepire. E questa presenza, ieri, in molti l' hanno avvertita. A salutarlo gli amici di sempre, ma anche quelli che non vedeva da più tempo. Tra i momenti toccanti c'è sicuramente quello di Carmine Ricciolino con Enzo De Rosa seduto al suo fianco. Carmine ha dedicato a Dario dei versi che hanno commosso tutti i presenti. Il tempo scorre velocemente ma tutto è piacevole, anche la targa che il centro di formazione professionale Elite ha voluto donare a Dario, consegnandola al suo grande amico Maurizio Chiariotti. Ma adesso, come una sorta di rewind, torniamo alla serata. Tutto parte da una voce narrante, che introduce la banda musicale di Pietrelcina con la quale Dario aveva collaborato. Il sipario si alza ed ecco che tutti gli amici salgono sul palco per dedicare a Dell' Oste il ritornello di "Amico mio", brano scritto per lui. Non ce ne vogliate se per questioni di spazio non riusciamo a menzionare tutti coloro che con il cuore hanno partecipato a questa straordinaria manifestazione. Una platea colma, ha vissuto intensamente ogni attimo che tutti voi avete saputo regalare. Dario ha lasciato un segno profondo in ognuno di noi. In tanti hanno ricordato alcune frasi che Dario era solito ripetere, come quella che "le canzoni si studiano a casa". In questo contesto non poteva mancare l' apporto dell' Accademia delle Opere del presidente Francesco Tuzio, che stavolta ha curato la parte burocratica della manifestazione. L' intenzione, come annunciato da Tuzio, è quella di realizzare un murales tutto per Dario. È una promessa che Tuzio ha voluto fare e che sicuramente manterrà. Tutto si conclude tra abbracci e pacche sulle spalle. Una grande serata che Dario meritava. Ciao Dario, stasera eri con noi. Almeno per una volta, abbiamo suonato nuovamente insieme. Dulcis in fundo, ogni buona riuscita ha sempre dei grandi tecnici che si occupano di audio, luci, ed effetti. 

BENEVENTO - L'Atlante delle Nuvole ha accolto "La Camera sul vuoto" di Bruno Galluccio, tra Scienza e Poesia

POESIA - Continuano gli incontri relativi alla prima edizione della rassegna poetica "Atlante delle Nuvole - Incontri con la poesia contemporanea", iniziativa organizzata dalla Provincia di Benevento e Sannio Europa in collaborazione con il cenacolo poetico Mandel (ideato e coordinato da Domenico Cosentino, Antonella Rosa, Nicola Sguera) e Casa Naima. L'evento ha visto la presenza dell' autore Bruno Galluccio, il quale, dialogando con Antonella Rosa, presso la sala "A. Zazo" della Biblioteca Provinciale "A. Mellusi" ha parlato della sua raccolta di poesie "Camera sul vuoto". Si tratta del secondo incontro dopo quello con la poetessa Laura Pugno.  In "Camera sul vuoto", il poeta sviluppa temi scientifici, sperimentando un linguaggio solo apparentemente tecnico, sempre alla ricerca dichiarata della bellezza, comune a entrambe le discipline, Scienza e Poesia. Nel corso del suo intervento, Galluccio ha affermato che: "Camera sul vuoto" è il terzo libro di una trilogia. Il vuoto è una grande sfida concettuale ed emotiva. Da un punto di vista emotivo - afferma Galluccio - il vuoto dà la sensazione di essere senza appigli. Dal punto di vista matematico e della fisica, invece, pone molti problemi teorici. In effetti, il linguaggio poetico e quello scientifico sono agli antipodi. Quello scientifico comporta regole rigide e richiede precisione. La poesia si basa sull' ambiguità. Non deve essere precisa, perché è proprio quel margine di ambiguità - sottolinea - di apertura a vari significati, che dà una forza metaforica che colpisce il lettore. Ci sono anche punti in comune: poesia e matematica mirano alla bellezza, alla simmetria. Non a caso, quando viene dimostrato un teorema importante, anche altri matematici cercano di trovare una soluzione migliore, più bella e concisa.

Mi sono avvicinato alla poesia attraverso un fuocherello, che un poco alla volta si è acceso sempre di più. Inizialmente - aggiunge l' autore - scrivevo poesie che non riguardavano la fisica, ma poi c'è stata una sorta di illuminazione: fisica, matematica e poesia possono trovare delle interazioni proficue. Il vuoto, che equivale allo zero in matematica, comporta grandi problemi. È vero che esiste un parallelismo di bellezza tra fisica- matematica e poesia. Guai, però, considerare la poesia come verità scientifica. La fisica e la matematica hanno un compito più difficile, che è quello di dimostrare con esperimenti che certe ipotesi, che arrivano con l' intuizione, siano vere'. Bruno Galluccio è nato a Napoli. È laureato in fisica e ha lavorato in un’azienda tecnologica occupandosi di telecomunicazioni e sistemi spaziali. Il primo libro di poesia, Verticali, è uscito per Einaudi nel 2009. Sempre per Einaudi ha pubblicato La misura dello zero (2015) e Camera sul vuoto (2022).

Di seguito gli altri incontri in programma:

- 8 aprile - Matteo Lefèvre

- 13 aprile - Elisa Donzelli & Christian Sinicco

- 27 aprile - Elio Pecora

21/03/25

BENEVENTO, 23 marzo - "Franco Frankestein" chiude il "Paese dei Sogni" della Eidos


TEATRO
- Ultimo appuntamento domenica 23 marzo alle ore 17,00, presso il Teatro De La Salle, per la ventunesima edizione de “Il paese dei sogni”, la storica rassegna dedicata ai più piccini e organizzata dalla compagnia Teatro Eidos, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Benevento.

Lo spettacolo in cartellone sarà “FRANCO FRANKENSTEIN” (liberamente ispirato a “Frankenstein” di M. Shelley) della compagnia Lagrù, scritto e diretto da Lorenzo Palmieri, con Oberdan Cesanelli, Stefano Leva e Lorenzo Palmieri e con i pupazzi di Sollange Ramirez

Franco è un bambino come tutti gli altri. I suoi capelli castani e ricci sono come quelli di qualsiasi altro bambino castano e riccio. I suoi occhi azzurri e profondi sono come gli occhi di tutti i bambini che hanno occhi azzurri e profondi. È alto nella media, né troppo, né poco. Ha un bel sorriso, come i sorrisi dei bambini della sua età, quando riesce a sorridere. Ma nonostante Franco sia un bambino come gli altri, viene sempre preso in giro da tutti. La causa è il suo cognome: FRANKENSTEIN! Decide allora di costruirsi un amico robot con cui giocare ma questa scelta porterà solo guai a non finire.

Dalle note di regia: Lo spettacolo prende spunto dal romanzo di Mary Shelley e tratta il tema della discriminazione e del bullismo da un punto di vista particolare, perché tutti possiamo diventare bulli, anche noi. È molto semplice prendersi gioco degli altri pur di appartenere a un gruppo e tutti cadono in questa trappola prima o poi; l’importante è saperlo riconoscere.

Attraverso l’utilizzo di pupazzi e oggetti vi portiamo una storia di amicizia, solidarietà e avventura, che vi farà ridere e commuovere.

Si conclude, così, la ventunesima edizione della rassegna di teatro per ragazzi Il Paese dei Sogni. Il bilancio della rassegna rivolta al giovane pubblico è molto positivo e segnato da una presenza di bambini e adulti sempre crescente e numerosa.

Il Teatro Eidos è già al lavoro l’organizzazione delle manifestazioni estive e per la prossima edizione che inizierà a fine novembre 2025.

Intanto fino al 30 aprile sarà possibile consegnare, anche via mail, al Teatro Eidos i disegni per il concorso: “Colora il tuo spettacolo”.

È consigliata la prenotazione.

Per informazioni e prenotazioni

Tel.: 0824.58474 / 335.413060

www.teatroeidos.it - info@teatroeidos.it

N.B.: I biglietti potranno essere prenotati via mail. L’acquisto potrà avvenire on line sul sito del Teatro Eidos alla sezione Ticket oppure il giorno dello spettacolo presso il Teatro De La Salle dalle ore 16,00. Posto unico: € 8,00.


19/03/25

BENEVENTO, 21 marzo - Antonella Fusco e la sua "Trasparenza dello sguardo" per la 'Giornata Mondiale della Poesia'


di Maria Ricca

L'INTERVISTA - Il 21 marzo è la "Giornata Mondiale della Poesia". E l'Area Archeologica del Teatro Romano accoglierà alle 16,30 le emozioni e le  riflessioni di Antonella Fusco, poetessa e docente di Lettere presso il Liceo Statale "G. Guacci", autrice di "Trasparenza dello sguardo" (Kinetès Edizioni). Introdurrà l’incontro la giornalista Lella Preziosi, dialogheranno con l'autrice Marisinda Cirnelli, docente di Lettere presso il Liceo Statale "G. Guacci" e Ferdinando Creta, già direttore dell'Area Archeologica del Teatro Romano di Benevento. Le letture saranno a cura di Mariarosaria Preziosi, regista del Gruppo Teatro "Casa di Giuseppe" di Benevento, mentre l'intermezzo musicale sarà affidato a Luigi Abate, docente di violino al Liceo Statale "G. Guacci". 

Ne parliamo con l'Autrice Antonella Fusco

 - Quanto si distacca questa nuova raccolta di poesie dalla tua produzione precedente e dunque quale significato particolare attribuisci alla "Trasparenza dello sguardo" nel contesto del tuo libro?

"La nuova raccolta di poesie rappresenta una evoluzione delle produzioni precedenti. Do forma letteraria alla mia ricerca sullo sguardo. Sguardo come un sentire sentimenti luminosi e come espressione di questa luminosità. Ecco la trasparenza dello sguardo."

- Parli di un "sentire interiorizzato" che si compie "nel momento in cui si dischiude alla profondità dell’esistenza". Quali emozioni e riflessioni ti hanno portato a scrivere queste poesie?

"Questo sguardo sullo sguardo è tensione d'anima, è meraviglia aperta alla vita. Una vita che va oltre, per cogliere una bellezza che non si vede, ma si sente. Un inno alla vita, luce che non si spegne mai."

- La prefazione del professor Felice Casucci, professore ordinario di diritto privato comparato presso l'Università degli Studi del Sannio e assessore alla semplificazione amministrativa e al turismo della Regione Campania, descrive il tuo stile come una "dissezione simbolica delle passioni più segrete". Quanto pensi che la poesia possa essere un mezzo per esplorare l’interiorità e comunicare emozioni intime?

"Sono grata al prof. Felice Casucci che ne ha curato la prefazione. La poesia lirica per me è tale quando sussurra, con garbo, una intimità sobria. Che diventa carezza d'anima."

- Il libro contiene anche due opere dell’artista Mario Lanzione, che realizzano visivamente l’essenza delle parole di te autrice. Il quadro in copertina è “La soglia dell’infinito” (1985). Come nasce questa collaborazione tra parole e immagini, e in che modo le sue opere visive contribuiscono a dar vita al tuo messaggio poetico?

"Le arti, nei loro diversi linguaggi, sono testimonianza di un sentire comune. Luogo della rivelazione dell'io più autentico. L'astrattismo dell'artista Mario Lanzione, nelle sue linee, nei suoi colori, nelle sue sfumature, nei suoi materiali, portano in me contemplazione attiva."

- "La soglia dell'infinito" è un concetto che si riflette nel quadro di copertina e nei tuoi versi. Cosa rappresenta per te questa "soglia" e come si collega alla visione che hai dell'esistenza e della poesia?

"La soglia è per me l'ingresso dell'anima, è luogo d'incontro che diviene infinito. La visione che ho della esistenza e della poesia la illustro con la poesia "Forza dell'amore": Due sguardi/ si incontrano/ sorriso/ e silenzio/ dialogano./ Ci scopriamo/ due esseri/ consonanti/ sulla soglia/ dell'infinito."

- La "Giornata Mondiale della Poesia" è l'occasione perfetta per presentare il tuo libro. Come vedi il ruolo della poesia oggi, in un mondo che sembra sempre più dominato da tecnologie e comunicazioni rapide?

"Oggi più che mai la poesia è uno strumento delicatamente forte. Ha un cuore che palpita: sa gioire e commuoversi."

- C'è una connessione tra la tua professione di docente di Lettere e la tua scrittura poetica? Come ti aiuta il tuo lavoro a riflettere sulla lingua e sulla letteratura nella tua produzione creativa?

"Sì c'è armonia tra l'insegnamento e la mia scrittura poetica. I giovani, nei quali credo, sono fonte di meraviglia e riflessione. Riflessione anche verso l'uso della parola. Sono per la parola semplice ed essenziale, perché nella essenzialità è l'autenticità."

- Quali sono i tuoi progetti futuri, sia come poetessa che come docente? C’è qualche nuovo libro o progetto artistico in cantiere?

"Amo ciò che faccio: insegnare e scrivere poesie. Mi lascio guidare dalla voce del cuore."









17/03/25

BENEVENTO, 21 marzo - "Atlante delle Nuvole", incontro con Bruno Galluccio in Biblioteca Provinciale


POESIA
- Continuano gli incontri relativi alla prima edizione della rassegna poetica "Atlante delle Nuvole - Incontri con la poesia contemporanea", iniziativa organizzata dalla Provincia di Benevento e Sannio Europa in collaborazione con il cenacolo poetico Mandel (ideato e coordinato da Domenico Cosentino, Antonella Rosa, Nicola Sguera) e Casa Naima. 

L'evento si terrà venerdì 21 marzo alle ore 17, presso la sala "A. Zazo" della Biblioteca Provinciale "A. Mellusi". Dopo il primo incontro con la poetessa Laura Pugno, l' ospite del secondo incontro sarà il poeta Bruno Galluccio, che dialogherà con Antonella Rosa e ci parlerà della sua raccolta di poesie "Camera sul vuoto".

Come nelle sue precedenti raccolte, in "Camera sul vuoto", il poeta sviluppa temi scientifici sperimentando un linguaggio solo apparentemente tecnico, sempre alla ricerca dichiarata della bellezza, comune a entrambe le discipline, Scienza e Poesia.

Bruno Galluccio è nato a Napoli. È laureato in fisica e ha lavorato in un’azienda tecnologica occupandosi di telecomunicazioni e sistemi spaziali. Il primo libro di poesia, Verticali, è uscito per Einaudi nel 2009. 

Sempre per Einaudi ha pubblicato La misura dello zero (2015) e Camera sul vuoto (2022).

Di seguito gli altri incontri in programma:

- 8 aprile - Matteo Lefèvre

- 13 aprile - Elisa Donzelli & Christian Sinicco

- 27 aprile - Elio Pecora

15/03/25

BENEVENTO - Social Film Festival "ArTelesia 2025": pubblicati i nuovi bandi di concorso


CONCORSO
- Pronti i bandi per la diciassettesima edizione del Social Film Festival ArTelesia, concorso internazionale del Cinema Sociale per Scuole e Università, registi emergenti e professionisti. L'evento è promosso dall’Associazione Culturale Libero Teatro, con il patrocinio ed il sostegno di diversi Ministeri, Atenei ed Enti pubblici e privati. 

Il tema della diciassettesima edizione è “Emozioni”. Cinque i bandi di concorso: School and University, Filmmaker, Divabili, Anteprime e Cinema di animazione. Temi della sezione School and University: - I CARE - AMBIENTE E SOSTENIBILITA’: lavori ispirati alla necessità di tutela e salvaguardia dell’eco-sistema; CINELIBRIAMOCI: lavori ispirati ad opere della narrativa italiana e mondiale; L’OROLOGIO SULLE 20.30: buone pratiche per lo sviluppo sostenibile; EDUCAZIONE E “CURA”: lavori ispirati alla promozione di esperienze utili a stimolare a capacità di riflettere sull’affettività per combattere pregiudizi e stereotipi di genere. Particolare attenzione sarà riservata alle opere realizzate dagli studenti con dispositivi mobili – smartphone, tablet, action camera, droni. Il bando DivAbili, concorso esclusivo de Social Film Festiva ArTelesia, è dedicato ai lavori realizzati da registi diversamente abili o che abbiano coinvolto attori diversamente abili, non necessariamente a tema disabilità. Questo nell’ottica di una reale inclusione delle persone diversamente abili nel mondo del cinema e dello spettacolo. Questi i temi: -ARRICHIAMOCI DELLE NOSTRE RECIPROC DIFFERENZE – la diversità in tutte le sue forme come ricchezza e non un ostacolo; - STORE DIVABILI – Anche La disabilità ha mille aspetti e sfaccettature che danno luogo, ogni volta, a una storia di vita diversa; - LIBERO. Per le altre sezioni i temi: IO MI APPARTENGO – rispetto della propria individualità, saper essere oltre ogni apparire, coltivare a propria libertà contro ogni dipendenza; INTEGRAZIONE – rispetto dell’identità etnica e culturale contro ogni forma di discriminazione: beyond cultura stereotypes; RADICI – scoperta e valorizzazione de patrimonio storico-artistico dei territori; CORTOMETRAGGIO – storie di agricoltura sostenibile; LIBERO.

Per tutte le categorie è comunque previsto il tema libero.

Particolare rilievo è dato al Premio miglio r Fiction dell’anno 2023.

Il termine ultimo per l’invio dei lavori è il 30 aprile 2025.

E’ possibile scaricare i bandi e schede di iscrizione da sito https://www.socialfilmfestivalartelesia.it/

Le modalità di preselezione e selezione delle opere, improntate a criteri di originalità, efficacia del tema trattato e qualità tecnica, sono esposte nel bando di concorso. Nel corso delle precedenti edizioni, sono stati premiati cortometraggi e lungometraggi di altissima qualità provenienti da diverse parti del mondo, in una kermesse che ha registrato un’affluenza e un favore sempre crescente da parte de pubblico. Il Festival, inoltre, si caratterizza anche per una serie di iniziative collaterali quali l’organizzazione di spettacoli teatrali e musicali, stage, convegni e incontri tra esperti del settore e studenti che desiderano avvicinarsi al mondo del cinema, mostre d’arte, spazi dedicati alla promozione del turismo e alle risorse del territorio con la presenza di qualificate aziende sannite.

https://it-it.facebook.com/socialfilmfestivalartelesia/

https://www.instagram.com/socialfilmfestival/?hl=it


BENEVENTO - La band "Yes I know", con "Il Sannita" omaggia Pino Daniele: applausi convinti per "10 anni senza 'e te"


MUSICA
- Ottimo riscontro di pubblico per il settimo appuntamento con la musica d’autore firmato “Il Sannita”, diretto dal giornalista Antonio De Cristofaro: il tributo a Pino Daniele, “10 anni senza ‘e te”, è stato infatti premiato con il gradimento degli spettatori che hanno gremito ieri sera le poltrone del Teatro San Marco in ogni ordine di posti.

Gli applausi scroscianti per la qualità della prestazione della band “Yes I Know” hanno sancito definitivamente il successo della performance: Enrico, Alfredo e Giuseppe Marlon Salzano, Jack Corona, Antonello Palomba, Giovanni Gentile, Vilma Racioppi, accompagnati nell’occasione da Sergio Prozzo (mandolino) e Antonio Bocchino (sassofono), "hanno generato tre ore di emozioni forti - sottolinea il direttore De Cristofaro -  centrando l’obiettivo dichiarato, ovvero preservare e diffondere l’eredità artistica e umana di Pino Daniele, ricordandone il percorso straordinario fatto di musica, emozioni, incontri e un amore sconfinato per la vita.


“10 anni senza ‘e te”, come dicevamo, il titolo scelto per celebrare Pino Daniele in occasione di queste tre importanti ricorrenze: 10 anni dalla sua scomparsa, il suo 70° compleanno e, infine, il 10° compleanno della band beneventana.

L’intensa partecipazione e il coinvolgimento emotivo del pubblico hanno ribadito che Pino Daniele continuerà dunque a vivere nella sua musica, che ha segnato intere generazioni, e nelle iniziative come quella di ieri sera (ennesimo sold-out), che portano avanti i suoi valori di libertà, autenticità e bellezza, in altre parole la sua arte eterna, che dopo 10 anni continua a rappresentare la colonna sonora della vita di tanti di noi. Con una certezza, Pino Daniele sarà sempre tra noi.


La presenza in sala di Lino Volpe, musicista, autore ed attore teatrale, è stata anche l’occasione per anticipare al pubblico, probabilmente nel prossimo mese di maggio, un altro appuntamento con la musica d’autore, nello specifico un grande evento dedicato a Mina, Celentano e Battisti… Ma anche l’avvio di un ambizioso progetto, ovvero quello di realizzare un Festival di musica d’autore nella nostra città."



CAPUA, 16 marzo - Nicoletta Severino in "Soliloquy": la "danza interiore" al FaziOpenTheater


TEATRO DANZA
- Domani, domenica 16 marzo, al FaziOpen Theater di Capua, va in scena "SOLILOQUY", su coreografie di Nicoletta Severino, interprete con la partecipazione di Sabrina Aurioso. 

Lo spettacolo è compreso nella più ampia rassegna nazionale di Teatro - Danza - Arti Performative, diretta da Antonio Iavazzo, con l'organizzazione generale di Gianni Arciprete, che si avvale, per questa sezione, della direzione artistica di Annamaria Di Maio. 

Si legge, nelle note di regia, "che succede nell’attimo in cui spegniamo la luce? Vengono a galla tutte le sensazioni represse, i pensieri reconditi, i desideri rimossi, le paure non dette, le emozioni profonde, i sentimenti sinceri, la dimensione infantile. "Soliloquy" porta in scena quello che prende vita quando spegniamo la luce, ci catapulta in un caos emotivo senza riserve, conducendoci in una dimensione estremante intima e profonda. La protagonista porta in scena l’interiorità del proprio vissuto dandogli forma esteriore, in una danza interiore in cui dialoga con se stessa, la propria interiorità, gli oggetti, lo spazio e il tempo; si guarda dentro e si guarda allo specchio, ride, piange, gioisce, soffre, vive. Con una colonna sonora tutta al femminile prende vita una danza viscerale, fatta di carne, che ci mostra la fatica del costruire e la facilità del distruggere, la profondità e la scanzonatezza, l’acutezza dei sensi, la forza e la fragilità, la spavalderia e la delicatezza; ci mostra quanto siamo persi e brancoliamo nel buio, quanto tentiamo, falliamo, riproviamo, quanto siamo performanti e quanto tocchiamo il fondo. Facciamo show quasi ogni giorno, ma in fondo quella è tutta estetica, la verità è nella nostra capacità immaginifica, nell’odore dello spirito adolescente forte e incosciente che torna a sollecitare il nostro olfatto, nell’entusiasmo e la purezza dei bambini che ci portiamo dentro. Allora, con quello sguardo rinnovato, ci guardiamo attorno con ritrovata meraviglia e ci sentiamo grati."



S.GIORGIO DEL S. (BN), 15 marzo - "Raccontami Shakespeare" dei Cercamond allo Spazio Eidos -


TEATRO
- Prosegue la stagione teatrale presso lo Spazio Eidos in Via dei Sanniti a San Giorgio del Sannio. Si terrà, infatti, sabato 15 marzo 2025 alle ore 20,30 il secondo appuntamento di questa edizione, con lo spettacolo della Compagnia Cercamond/Teen Theatre, “Raccontami Shakespeare” liberamente tratto da “Racconti da Shakespeare” di Charles e Mary Lamb, scritto e diretto da Andrea Cioffi, con Andrea Cioffi e Sara Guardascione.

1807 Londra. Charles e Mary Lamb pubblicano “Tales from Shakespeare”, una raccolta di racconti in cui i drammi shakespeariani vengono stravolti e riscritti in forma narrativa.

Ma, come spesso accade, dietro alle pagine stampate c'è molto di più.

Lei è una persona geniale. Brillante, schietta e vivace, ha la colpa di essere una donna straordinaria e dalla prorompente femminilità in un mondo per soli uomini.

Lui è un contabile della East India Company, ma è innanzitutto un poeta e saggista, uno scapolo ironico e melanconico. E proprio la melanconia, un sentimento all’epoca sconosciuto, lo costringe a un anno di manicomio.

Poco dopo il suo ritorno alla normalità la sorella, presa da un raptus di follia, pugnala a morte la madre.

Isolato da tutti per sua stessa volontà e per proteggere la sorella dall’esperienza orribile che lui stesso aveva vissuto, Charles aiuterà Mary, vittima della sua malattia, a evadere da quel macabro scenario di vita attraverso la dedizione al teatro, al gioco e alla scrittura. E nascerà così il loro capolavoro.

Dalle note di regia: “Abbiamo scelto di fare un lavoro di ricerca su due personaggi storici, realmente esistiti, perché partendo dalla loro opera abbiamo tratteggiato dalle loro parole due caratteri moderni e affascinanti, le cui battaglie sociali e artistiche risultano ancora oggi attuali e necessarie.

Un dialogo evocativo e insieme ironico, alternato a momenti di narrazione durante i quali i più celebri personaggi shakespeariani vivono tramite la voce e i sentimenti di due fratelli affettuosi e disperati, “differenti” da chiunque li circondi, e per questo vicini all'intimità di ciascuno di noi”.

Per informazioni e prenotazioni

Tel.: 349 1687216 - info@teatroeidos.it

N.B.: È consigliata la prenotazione. Posto unico: € 10,00.


14/03/25

BENEVENTO - La poetessa Laura Pugno apre la rassegna sulla poesia contemporanea

POESIA - Si è tenuto nel pomeriggio il primo dei cinque incontri relativi alla rassegna di poesia dal titolo "Atlante delle Nuvole - Incontri con la poesia contemporanea". L' iniziativa è organizzata da Sannio Europa in collaborazione con il cenacolo poetico Mandel (ideato e coordinato da Domenico Cosentino, Antonella Rosa, Nicola Sguera) e Casa Naima. 
Nella sala "A. Zazo" della Biblioteca Provinciale, la scrittrice e poetessa Laura Pugno ha dialogato con Antonella Rosa, Nicola Sguera e Domenico Cosentino. 

"Insieme a un grande gruppo di ricerche ho provato a dare una forma concreta, nella sua astrattezza, alla poesia italiana contemporanea. Ringrazio Elio Mazzacane - afferma Laura Pugno - con il quale abbiamo lavorato al progetto della mappa immaginaria che, a partire dalla condensazione delle impressioni critiche di  una cinquantina di critici, tenta di rappresentare attraverso strumenti numerici e statistici la rete di relazioni della poesia italiana contemporanea in immagini.  Per sapere se ci siamo riusciti dovete leggere il saggio". 

"Ci siamo interrogati con un gruppo di poeti molto diversi tra loro, sia in una prima che in una seconda fase.  I parametri usati - continua la poetessa - sono stati sette e non si tratta di un numero indifferente; perchè ha reso molto più complessa e avventurosa la vicenda che ne è seguita nel tentativo di rappresentare l’immagine e la poesia. I parametri sono: affettività, assertività, soggetto, mondo, conoscenza, sperimentazione e performance. Una vasta gamma di traffici che rappresentano varie tendenze in atto nella poesia italiana di oggi". 

 "Questo lavoro è diretto a tutti, ma credo possa essere uno strumento utile sia per chi già conosce la poesia italiana contemporanea e vuole avvicinarsi a questo nuovo approccio, ma anche per chi non la conosce e inizia a leggerla adesso. In un certo senso può essere utilizzata anche come una guida per un determinato poeta o un certo genere di poesia". 

"La mappa immaginaria è un’avventura dell’immaginazione. Serve a vedere la poesia in un modo in cui non era stata vista finora. Serve ad applicare alla poesia strumenti che non sono tradizionalmente associati ad essa. A mio avviso, la poesia appartiene profondamente al presente e al futuro. In maniera molto umile è un tentativo di rinnovare l’immagine e le idee che abbiamo oggi".

"Chi frequenta studi classici o scientifici - conclude Laura Pugno - nella mappa potrà trovare qualcosa di interessante. Questo perchè sono stati adoperati molti metodi: statistici, numerici ed è interessante vedere come le impressioni critiche vengano tradotte in dati e numeri da dove scaturisce una rappresentazione della realtà in immagini infografiche. Chi è appassionato di studi classici vedrà come di poesia si  può parlare anche in modo diverso rispetto a come è stato fatto nel passato".

BENEVENTO - "Sarto per Signora" di Feydeau, oggi, 14 marzo, nel Salone Sacro Cuore dei Cappuccini: quando il teatro incontra la solidarietà

di Maria Ricca

TEATRO - Sarà "Sarto per Signora" di Feydeau la pièce che il "Gruppo Teatro Casa di Giuseppe" proporrà alla ribalta, in libera ispirazione e nuova produzione, questa sera, venerdì 14 marzo, alle  20.30 nel salone "Sacro Cuore" presso la parrocchia dei padri Cappuccini, in via Meomartini 114 a Benevento. 
La regia dei tre atti è di Mariarosaria Preziosi, in scena andranno Enzo Armenio, Raffaella Preziosi, Natascia Fetto, Alessandro Verderosa, Mario Bosco, Roberto De Toma, Camilla Aversano, Grazia Liguori, Graziella Salierno, Erminia Varricchio e Mariolina Iandolo.
Come tutte le iniziative del “ Gruppo Teatro Casa di Giuseppe”, la serata sarà l’occasione per devolvere le offerte alla parrocchia dei padri Cappuccini del santuario Sacro Cuore di Gesù, bisognosa di una ristrutturazione di alcune delle aree architettoniche ormai usurate da tempo.
Ne parliamo con Raffaella Preziosi, giornalista ed interprete, promotrice ed "anima" dell'iniziativa. 
- Quanto è importante unire teatro e solidarietà in un evento come questo?
"Come compagnia nasciamo nel 2012 dall’esigenza di voler creare un angolo per riflettere, condividere e imparare, stare insieme con le famiglie e fare famiglia. Il nostro è un gruppo che nel tempo ha creato una vera e propria realtà, dove la semplicità e l’amore sostiene ogni membro. Il teatro è famiglia, non è il palco in senso materiale, ma è casa di persone che si confrontano in un reciproco desiderio di felicità. Diventa naturale pensare di donare questa piccola felicità ad altre persone in difficoltà."
- Come nasce la scelta di questo testo? 
"Il testo è stato scelto dalla regista Mariarosaria Preziosi, che ha voluto affrontare una rilettura della sceneggiatura in chiave retrò con qualche momento contemporaneo. In una fantasia di colori e gestualità senza tempo. L’amore è la chiave di lettura che è sempre al centro di ogni nostra produzione. In questo caso i sentimenti sono messi a dura prova ma, il finale sarà sorprendente!"
- Progetti futuri?
"Saremo ancora in scena dopo l’estate per un’altra avventura che sosterrà un'altra iniziativa solidale.
Il vero progetto è che alcune famiglie adottive hanno creato il gruppo di teatro perché hanno capito, attraverso la loro esperienza personale, che sul territorio c’era bisogno di un punto di riferimento attivo e pronto ad accogliere le esigenze di chi si impegna in un progetto familiare.
L’iniziativa è importante perché il nostro gruppo intende supportare le famiglie che hanno adottato ma, anche quelle che si avvicinano a questa esperienza di vita o che hanno figli biologici.
Uno degli obiettivi è, sicuramente, quello di offrire un sostegno, non solo psicologico, ma anche materiale dando alle coppie un supporto per districarsi nelle procedure burocratiche.
La nostra è una grande famiglia che accoglie, incoraggia e accompagna tutte le famiglie, non solo adottive: diventare genitori rappresenta uno degli eventi più importanti che segnano la vita di una persona. Doversi prendere cura di un bambino cambia le abitudini e la stessa visione del mondo. L'ingresso di una nuova persona in famiglia crea una meravigliosa rivoluzione nell’equilibrio originario, alla quale segue un nuovo assestamento e, obbligatoriamente, una ridefinizione del proprio stile di vita, della modalità e dei ruoli all'interno del nucleo familiare. 
Tutto ciò accade in ogni coppia che attende un figlio sia essa biologica o adottiva. Nella genitorialità infatti nulla è scontato, essa si conquista passo dopo passo. Non esistono genitori perfetti, ma vi sono genitori “veri”, che riescono a trovare dentro sé stessi le risorse necessarie per accudire, crescere e tutelare un figlio. Per cui quando una coppia attende un bambino è necessario che sia pronta e sufficientemente matura per intraprendere il ruolo di genitore. Il gruppo “teatro Casa di Giuseppe” intende promuovere iniziative volte ad offrire occasioni di condivisione e sostegno reciproco a tutte le famiglie che vorranno partecipare alla realizzazione di questo grande progetto d’amore."

11/03/25

PRATO - Enrico Torzillo, regista sannita, debutta l'11 marzo in Toscana con "La Scuola di Ballo" di Goldoni

TEATRO - È la "Scuola di Ballo" di Goldoni, testo innovativo e poco rappresentato, ma proprio per questo più attraente dei più noti, la pièce scelta dal regista sannita Enrico Torzillo, in scena da stasera al Metastasio di Prato. Prima nazionale per l'opera, che nasce con la co-produzione dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. 
Enrico Torzillo ha mosso i primi passi artistici alla SOLOT - Compagnia Stabile di Benevento.  Dopo il trasferimento a Roma e la laurea in Regia Teatrale presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, ha lavorato, prima, per diversi anni, come attore, poi si è concentrato sulla regia. Dopo aver curato la messa in scena di numerosi importanti testi d’autore e aver lavorato con grandi figure del teatro italiano come Gabriele Lavia, oggi debutta al Teatro Fabbricone di Prato con "La Scuola di Ballo", opera in versi ambientata nel mondo della danza classica. Una  commedia che esplora un microcosmo intimo e angusto, governato dalla necessità e dall’ambizione di una società che lotta per emergere. Un mondo in cui l'arte, la danza e lo spettacolo si legano al potere e alla seduzione. Un testo vezzoso che scava in profondità nei temi del riscatto sociale e della lotta per la sopravvivenza in un mondo che cambia, che minaccia con la fame e la vecchiaia, col richiamo del sesso e della ricerca dell’amore. Lo spettacolo, in bilico tra la prosa, l’operetta e il musical, diventa il simbolo di un mondo che vuole a tutti i costi tenere solide le catene della tradizione, che lotta contro il rischio di scomparire davanti alla modernità. Il continuo scontro tra vecchio e nuovo, tra la rigida tecnica della danza classica e il desiderio di ricerca di un nuovo stile. Una lotta che, oggi più che mai, risuona forte anche in teatro, dove forse, alle volte, si dà un po’ troppo per scontata la soluzione unica di abbandonare le radici. È una vera e propria previsione del futuro quella che, con questo testo, Goldoni fa centinaia di anni prima. Attraverso la danza, ci pone una domanda universale: quanto bisogna sacrificare del nostro passato per guardare al futuro, nella vita? E sul palcoscenico? La danza, attraversata come una via dolorosa, una lotta che richiede sacrifici estremi, trattati, però, con grottesca comicità. In un vero e proprio labirinto di fantasmi e rime, si fonde una ragnatela di storie, estetica, musica e corpi. La Scuola di Ballo, garantendo sempre una pesante leggerezza, consegna una riflessione potente sulla costante ricerca di sé stessi in un mondo che sembra prediligere, a prescindere, il contenuto alla forma, dandoci coraggio nel non dar nulla per scontato. Un mondo antico, dunque, ma straordinariamente attuale, in cui la danza e il teatro, forse danzando un pas de deux, si chiedono costantemente: “cosa siamo disposti a fare per sconfiggere la morte?”.


10/03/25

BENEVENTO - Laura Pugno apre "L'Atlante delle Nuvole", il 14 marzo alla Biblioteca Provinciale

 


POESIA - Al via il primo dei cinque appuntamenti della rassegna poetica "Atlante delle Nuvole - Incontri con la poesia contemporanea", iniziativa organizzata da Sannio Europa, società in house providing che gestisce e promuove la Rete museale della Provincia di Benevento, in collaborazione con il cenacolo poetico Mandel (ideato e coordinato da Domenico Cosentino, Antonella Rosa, Nicola Sguera) e Casa Naima.

L'evento si terrà venerdì 14 marzo 2025, alle ore 17, presso la sala "A. Zazo" della Biblioteca Provinciale "A. Mellusi" e ospiterà la scrittrice e poeta Laura Pugno.

Dialogheranno con l’autrice Nicola Sguera, Antonella Rosa e Domenico Cosentino. Sarà presente l’amministratore Unico di Sannio Europa, avv. Raffaele Del Vecchio.

L'incontro, dal titolo "Mappa immaginaria della poesia italiana contemporanea", prende spunto dal saggio dell'autrice che parte dall’intento di mappare la poesia italiana contemporanea come comunità viva di persone e opere, ancora in parte inesplorata.


Laura Pugno (Roma, 1970) collabora con «L’Espresso» e «Le parole e le cose». È tra i curatori della collana di poesia «I domani» (Aragno). Dal 2015 al 2020 ha diretto l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid. Tra i suoi ultimi libri ricordiamo i romanzi “La ragazza selvaggia” (Marsilio, 2016; premio Campiello Selezione), “Sirene” (Einaudi, 2007; Marsilio, 2017) e “La metà di bosco” (Marsilio, 2018), il saggio “In territorio selvaggio” (nottetempo, 2018), l’“Oracolo manuale per poete e poeti” (Sonzogno, 2020; con Giulio Mozzi) e le raccolte di poesie “L’alea” (Giulio Perrone, 2019) e “Noi” (Amos, 2020; premio internazionale Franco Fortini). Nel 2024 ha tradotto “Lettera aperta in risposta” di Rafael Cadenas (Einaudi).


La programmazione in calendario prevede:

- 21 marzo - Bruno Galluccio

- 8 aprile - Matteo Lefèvre

- 13 aprile - Elisa Donzelli & Christian Sinicco

- 27 aprile - Elio Pecora

CAPUA, FaziOpen Theater - Il regista Antonio Iavazzo rilegge Beckett, con sguardo ironico, amaro ed appassionato sull'esistenza

 


di Maria Ricca

TEATRO - "Tutto chiede salvezza". Le parole di Daniele Mencarelli, Premio Strega Giovani nel 2020 salgono in mente con viva immediatezza nel seguire la stilizzata animazione dell' "Atto senza parole" di Samuel Beckett, riletto e reinterpretato dal regista ed autore Antonio Iavazzo per la rassegna "FaziOpen Theater" di Capua, di cui è direttore artistico, giunta al suo tredicesimo appuntamento. 

Non servono parole per esprimere amarezza e disagio alle due "monadi" in scena, gli interpreti Gianni Arciprete e Gennaro Marino, naturalmente diverse ed isolate tra loro, che si affannano a sostenere il peso della vita. Emergono entrambi, inevitabilmente costretti a farlo,  dal "guscio" che li protegge, come l'utero materno, vivendo le proprie esistenze in un continuo combattimento con l'urgenza della vita, rappresentando ciascuno un modo diverso di rapportarsi al "visibile". 


I due attori lavorano con sapiente maestrìa alla caratterizzazione dei personaggi, agendo "per sottrazione" , ha sottolineato il regista Iavazzo in apertura di pièce, per evidenziare l'uno il faticoso percorso verso l'adattarsi al mondo reale, l'altro l'altrettanto faticoso stare al passo di tutto, senza perdere colpi. Due modi di affrontare il difficile percorso della vita, in una tragica simmetria, tipico stilema della drammaturgia dell' "assurdo"  di Beckett (con il solito albero solitario a rappresentare il nudo mondo là fuori) che Antonio Iavazzo sceglie di reinterpretare in maniera ancora più spartana per far emergere significativamente emozioni e contraddizioni. 


E così, se il primo individuo fatica a trovare la propria dimensione, nella simbolica lotta per l'indossare quei vestiti che rappresentano l'incontro con la dimensione della realtà e gli sfuggono continuamente di dosso, il secondo crede di trovare nella sua "chirurgica" attenzione al dettaglio, alla precisione degli atteggiamenti, la chiave per gestire l'esistenza. Sono due archetipi, come è evidente, due immagini forti di altrettanti disperati atteggiamenti nei confronti del mondo. Inevitabile ed umana, appunto,  la ricerca di un punto di riferimento che guidi ciascuno di loro fuori dal tunnel. Che sia il "rosario" dell'uno o l' "orologio" da taschino dell'altro poco importa. Bisogna pur credere in qualcosa per andare avanti...Anche se il punto d'approdo della fatica del vivere e dell'adattamento al vivere, sarà poi il medesimo per tutti: rientrare nel "sacco" uterino da cui si è usciti, divenuto inevitabilmente  "sepolcro" . Basta, quindi, il "suono" del cadere di una goccia, in sottofondo, per raccontare il reiterarsi delle azioni del quotidiano e l'esplosione musicale per sottolineare l'epilogo felice (?!) di ogni passo compiuto, verso l'iconico finale.


In chiusura della tre giorni di performance molto interessante il dibattito attori-regista-pubblico, in cui ciascuno degli spettatori ha potuto offrire la propria chiave interpretativa dell'opera, dalla riflessione amara sui temi della vita, quasi volta ad un senso di depressione, al semplice, nudo sorriso "naif", ironico ed autoironico sulla condizione umana. 
Un proficuo confronto di idee, naturalmente utile alla  crescita reciproca, caratteristica questa costante del percorso del FaziOpen Theater.


08/03/25

BENEVENTO - "Amico mio - Concerto per Dario" Dell'Oste, il 21 marzo al Comunale. Il ricordo degli "Amici per sempre reunion" e dell'Accademia delle Opere APS



MUSICA
- Sarà una serata dedicata all' amico e musicista Dario Dell' Oste. È trascorso poco più di un anno dal quel terribile 26 dicembre 2023. Una di quelle serate che ricorderemo per tutta la vita. Dario, oltre ad essere un ottimo batterista, era considerato un po' l' amico di tutti. Nessuno, mai e poi mai, avrebbe immaginato quel crudele destino. Siamo tutti coscienti che ogni iniziativa in sua memoria non sarà mai abbastanza. Ma siamo anche sicuri, però, che Dario apprezzerà molto. Ed eccoli, i suoi "Amici x Sempre", pronti ad omaggiarlo come merita, attraverso una serata ricca di musica.
L' evento si terrà al teatro "Vittorio Emmanuele" di Benevento, organizzato dall' Accademia Delle Opere APS con gli "Amici Per Sempre Reunion"- Tribute Band Pooh, venerdì, 21 Marzo, alle 20.30. 
Le luci e la musica faranno da cornice agli oltre 90 amici - artisti che, con la loro performance, toccheranno sicuramente il cuore di Dario.

Per ulteriori informazioni potete rivolgervi direttamente ai seguenti numeri: 

Enzo: 328 49 54 831 
Davide: 334 30 83 897

PIETRELCINA - L'Ensemble Heliopolis, al moderno Palavetro, racconta l'immigrazione in America, fra nostalgia e disincanto


di Maria Ricca

MUSICA E CULTURA - Tutto lo struggimento nel lasciare la propria terra per un futuro migliore, solo ipotizzato, ma ancora tutto da conquistare, attraverso sacrifici immensi, primo fra tutti quello di sopportare il disagio della diffidenza altrui, che si trasforma immediatamente in razzismo nei confronti dell'immigrato, speranzoso di costruirsi un avvenire migliore altrove. E poi, il lento adattarsi al nuovo corso, con la costruzione del "broccolino", il pidgin adottato istintivamente dagli italo-americani per comunicare fra loro e con i nativi del posto, mescolanza improbabile, ma efficace, di parole di entrambi di idiomi, l'italiano e l'inglese.


Tutto questo raccontato attraverso le canzoni, in "E io lasso 'a casa mia", piacevolissimo collage di elementi storico-musicali, diventato un interessante percorso artistico, realizzato con passione da Gennaro Del Piano, musicista e studioso, promotore e curatore di eventi artistici e culturali, canto e voce recitante, e da lui interpretato, con la spalla forte dei sopraffini musicisti Francesco Natale (chitarra e banjo), Sergio Prozzo (mandolino e mandola) e Peppe Timbro (contrabbasso) e della splendida voce, lirica e recitante, di Valentina Clemente


La performance dell'Ensemble Heliopolis è stata proposta al nuovissimo e moderno Palavetro di Pietrelcina, sede accogliente e futuristica, ideale per eventi musicali e non solo, dal Comune - Assessorato alle Pari Opportunità e alla Salute, retto dalla dottoressa Milena Masone, di concerto con la locale Consulta delle Donne e la Pro loco, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, anche per celebrare e ricordare in modo diverso e significativo l'importanza culturale della figura femminile in momenti delicati della nostra storia. 

Presente il Sindaco Salvatore Mazzone, che ha accolto da subito con favore l'iniziativa: "La nostra comunità è particolarmente sensibile al tema dell'immigrazione, qui molto sentito, anche perché lo stesso Grazio Forgione, padre di Padre Pio, fu emigrante a sua volta, come tanti abitanti di allora e del Sud in generale". 

Ad introdurre la serata, molto partecipata, è stata proprio l'assessore Masone, che ha illustrato i temi dello spettacolo e il suo importante significato artistico e culturale. 


Gli interpreti hanno scelto di rappresentare  gli eventi anche visivamente, di far rivivere le atmosfere degli anni della prima "grande immigrazione" italiana verso gli Stati Uniti, in tutta la loro amarezza e tragicità, indossando inizialmente coppole e suonando mandolini, e lasciando poi a pagliette, papillon e banjo il compito di sottolineare iconicamente lo spirito vivace di adattamento ad usi e costumi del luogo. 


Le note dunque si sono colorate dal drammatico "Meglio 'nu  juorno cca napulitano ca tutta 'a vita principe luntano", con il lasciare gli affetti familiari, mai più ritrovati, all'irridente e fatalistico ambientarsi, diviso fra l' andare avanti a lavorare senza pensare e il lasciarsi trasportare dalle bellezze del luogo e da qualche divertimento alcolico di troppo, sfociato poi in allegra "macchietta" finale, per il familiarizzare di uomini e donne con le bellezze locali. E così la sofferenza iniziale si è stemperata nel progressivo, inarrestabile conformarsi al nuovo corso, per integrarsi nel Nuovo Mondo e farsi piacere la "jobba" (il lavoro), conoscere ed apprezzare le "ghelle" (le ragazze) del posto, che però amano troppo le "pezze" (i soldi). 


Lungo il lavoro di ricerca dei brani musicali dell'epoca, condotto da Del Piano, con una progressiva cernita delle canzoni, che hanno portato al riarrangiamento delle melodie della tradizione musicale napoletana, unite ad un brano di origine anglosassone, riscritto in dialetto. 

Applausi meritatissimi, infine, e grande coinvolgimento del pubblico in sala, trasportato dalle musiche e dalle interpretazioni.