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20/11/24

NAPOLI - "La Violenza non va mai in vacanza": il 22 novembre l'evento dei ragazzi della "Russo" di Pianura, su iniziativa del regista James La Motta


L'EVENTO
 - Venerdì 22 novembre, l’attore e regista James La Motta in collaborazione con la scuola "Ferdinando Russo", diretta dalla D.S. A.Portarapillo di Pianura, presenteranno l’evento “La Violenza non va mai in vacanza”, per ricordare tutte le vittime di violenza non solo nel giorno “25 Novembre”.

Protagonisti assoluti saranno gli alunni della stessa scuola . Le classi : 2F, 3A,3D,3L,3H,3I, coinvolti in una nuova idea di La Motta, coadiuvato dalla Vice Preside R.Trassari.

Un contest che vede da parte dei ragazzi attraverso tutte le arti sceniche, una rappresentazione della loro visione di violenza e di come poterla combattere.

Un vero e proprio concorso, per il quale ai ragazzi sono stati dati riferimenti e scadenze di presentazione del loro operato. Si esprimeranno attraverso il ballo, il canto, la scrittura ed il disegno proprio venerdì 22, dinanzi ad una commissione formata dalla Dirigente , dalla Vicepreside , dal regista , dal Professore di musica G. Di Maio e dalla Psicologa B.Marocco.

Scopo dell’evento è quello di stimolare i ragazzi alla riflessione, attraverso una metodologia diversa che li faccia sentire protagonisti e soprattutto li sensibilizzi alla denuncia e alla non omertà, ad un netto cambio di comunicazione, per rispetto della parola e dell’altro.

La classe vincitrice del contest sarà coinvolta in una giornata con il regista e la psicologa, nella quale sarà usato il mezzo cinema per riflettere su ogni tipo di violenza, compiendo un' attenta analisi di una sceneggiatura , visione video e role playing.

Tutte le altre classi della scuola potranno seguire l’evento attraverso la piattaforma GSuite.

La Motta conclude dicendo: “Non è mai abbastanza ciò che facciamo e diamo ai giovani per essere ottimi uomini e donne del domani" e chiede a gran voce il supporto delle istituzioni e delle famiglie, soprattutto in un periodo storico come quello che si sta vivendo in questi ultimi anni, con troppa violenza e troppi volti che si girano dall’altra parte. “La violenza non va mai in vacanza, pertanto ricordiamoci che non dobbiamo mai abbassare la guardia e stare sempre in allerta tutti i giorni. Ad ogni minimo segnale, subito intervenire e mai esitare”

BENEVENTO - “Christmas Gospel Show”: il 13 dicembre al San Marco, protagonisti il Miria's Gospel Choir e Pastor Ron Ixaac Hubbard,

 


Ancora un appuntamento con la musica d’autore firmato dalle Associazioni Il Sannita e Sannitamania.

Dopo i precedenti spettacoli al Teatro Comunale – entrambi premiati dal sold out dei posti disponibili – prima con la melodia classica della canzone napoletana e poi con il tributo a Renato Carosone, la programmazione è proseguita al Teatro San Marco, prima con “Napul’è”, tributo a Pino Daniele, e poi con con “Emozioni”, il tributo a 2 geni della musica italiana quali Lucio Battisti e Lucio Dalla. Infine, a maggio scorso, “Tutto il resto è noia”, il tributo al maestro Franco Califano. Cinque proposte musicali diverse, cinque sold-out…

Guardando alle festività natalizie, stavolta abbiamo pensato ad un altro genere musicale, il gospel. L’idea di organizzare questo appuntamento è nata il 22 giugno scorso, quando in piazza F. Torre il Miria’s Gospel Choir di Benevento ha mietuto un successo straordinario con il Concerto per la Vita: sul palco, quella sera, c’era anche un artista statunitense straordinario, Pastor Ron Ixaac Hubbard, tra le figure più conosciute e carismatiche nel panorama gospel internazionale, un personaggio che ha saputo incantare anche il pubblico italiano con la sua personalità strabordante e spumeggiante.

Al termine del concerto, quella stessa sera, decidemmo di organizzare per il 20 dicembre il “Christmas Gospel Show”, ma nei giorni successivi, per assicurarci la presenza sul Palco di Pastor Ron (nel mese di dicembre in tournée in Italia) e per ‘incastrare’ la data, abbiamo convenuto di programmare il concerto venerdì 13 dicembre 2024, ovviamente al Teatro San Marco.

Il “Christmas Gospel Show” è inserito tra l’altro nel cartellone degli eventi della rassegna InCanto di Natale 2024 realizzata come di consueto dal Comune di Benevento con la direzione di Renato Giordano, e si avvarrà della direzione del Coro del M° Pina Preziosa e della direzione artistica del M° Enrico Salzano.

Sul palco, oltre al Miria’s Gospel Choir di Benevento e allo special guest Pastor Ron, saliranno anche diversi musicisti: Emily Preziosa, Carlo Natale, Raffaele Capriati, Alfredo Salzano, Jack Corona, Enrico Salzano, Pino Tiso, Giuseppe Marlon Salzano.

Il “Christmas Gospel Show” si terrà dunque il 13 dicembre 2024 alle ore 20.30 presso il Teatro San Marco di Benevento, in via Traiano; prevendita come di consueto affidata al Museo delle Streghe in via San Gaetano, 22 a Benevento; recapiti telefonici 329.8750445, 338.3711994, 340.5376589.

SAN GIORGIO DEL SANNIO (BN) - “0perina_elettr0_meccanica” di Enzo Mirone, in scena sabato 23 novembre allo Spazio Eidos

 


TEATRO
- Prosegue la stagione teatrale presso lo Spazio Eidos in Via dei Sanniti a San Giorgio del Sannio. Si terrà, infatti, sabato 23 novembre 2024 alle ore 20,30 il terzo appuntamento con lo spettacolo “0perina_elettr0_meccanica”, di e con Enzo Mirone.

Dalle note di regia: “Musichine zoppe e fragili, scarni e malinconici motivetti che ho fischiettato e che hanno abitato la mia testolina per anni. Alcuni, tanto agili e veloci erano, li ho persi, altri sono riuscito ad afferrarli ma tra le mani m’è rimasta nient’altro che la coda, come quando da piccolo andavo appresso alle lucertole, in gran parte però li ho acciuffati e chiusi dentro a questo piccolo tempo condiviso in cui un bimbo dagli occhi perennemente sgranati di meraviglia ed un grande colletto rosso si incontra con l’uomo che ora è diventato e, insieme, giocano a fare questa operina.

La drammaturgia della performance, la cui rigorosa esecuzione assicura il disegno dei paesaggi lirico_sonori e compone l’architettura emozionale del racconto, consiste in un flusso ininterrotto di musica, di suoni/rumori, silenzi, voci/parole, interferenze, distorsioni, immagini e frammenti di immagini, azioni/gesti che evocano, suggeriscono e, all’occasione, inventano ricordi, più o meno nitidi, di una vita ormai trascorsa e le sensazioni che ad essi si legano.”

17/11/24

BENEVENTO - "Trofei Internazionali della Fotografia" e mostra delle immagini alla Rocca dei Rettori: successo per la serata d'autore e di premiazioni

 


L'EVENTO - Serata piacevolissima e  culturalmente interessante, quella che ha visto l’assegnazione dei Trofei Internazionali della Fotografia da parte del Circolo Fotografico Sannita, presieduto da Cosimo Petretti. Trentesimo anniversario per la manifestazione che si rinnova ogni anno, offrendo agli appassionati ed al pubblico in generale l’opportunità di apprezzare gli scatti più interessanti dei maestri della fotografia. Scatti che raccontano storie, universali o particolari, sempre avvincenti. E così sabato 16 novembre, alla Rocca dei Rettori di Benevento, dove nella Sala dell’Acquedotto le loro opere resteranno in esposizione fino al 30 novembre, Cosimo Petretti, presidente del Circolo Fotografico Sannita, organizzatore della manifestazione,  ha accolto i fotografi Fausto Giaccone, Guido Harari, Massimo Lovati, Luigi Boccia, Livia Sismondi e il giornalista Michele Smargiassi.




I protagonisti della serata, che si è avvalsa del contributo brioso dei protagonisti, che non si sono sottratti a domande e spiegazioni dettagliate al pubblico relative alle modalità, ai tempi, alle circostanze di realizzazione delle proprie produzioni sono stati presentati dalla giornalista Maria Ricca e hanno ricevuto in premio ciascuno un’acquasantiera d’autore e targhe ricordo.

L’apertura è toccata a Luigi Boccia, vincitore del “30°Trofeo Internazionale Miglior fotografo emergente”. Al centro della sua proposta la “food photography” e l’amore per il cibo, dal punto di vista culturale ed affettivo in generale.   Ha da sempre avuto una spiccata propensione per le arti visive, non ama definirsi soltanto un fotografo ma anche un comunicatore, in quanto nelle sue immagini c'è sempre una storia da raccontare.

(foto Mimmo Salierno)

Quindi spazio a Michele Smargiassi, giornalista, che ha vinto il “30°Trofeo Internazionale per la Critica”. Forlivese di nascita, ha scritto tra l’altro per “Repubblica” e l’ ”Unità”, si è occupato di società, cultura e politica. “Penso che un buon giornalista non sia uno scrittore ma uno scrivente”, ovvero un narratore oggettivo dei fatti, ha detto.

Il primo “Trofeo Internazionale Franco Solfiti” è andato a Massimo Lovati, genovese, distintosi come figura poliedrica nel panorama dell’arte visiva, definitosi più un narratore visivo che un fotografo. Il suo percorso artistico ha le sue radici nelle sfumature della pittura e della grafica.

Il “30° Trofeo Nazionale “Una vita per la fotografia” è andato a Fausto Giaccone. Livornese di origine, si è formato a Palermo e poi a Roma. L'anno 1968, con l'inizio del movimento degli studenti, ha segnato la sua scelta di dedicarsi interamente alla fotografia. Da allora è stato sempre un fotografo free lance, interessato soprattutto ai reportage sociali.

Il “23°Trofeo Internazionale Memorial Osvaldo Buzzi” è stato assegnato a Guido Harari. Ispirato dai grandi fotografi di rock e jazz degli anni Cinquanta e Sessanta, Guido Harari si è affermato nei primi Settanta come fotografo e giornalista musicale. Nel tempo si è dedicato anche al reportage, al ritratto istituzionale, alla pubblicità e alla moda, collaborando con le maggiori testate italiane e internazionali.

Infine la scena è stata tutta per Livia Sismondi, “30° Trofeo Internazionale Miglior Fotografa Donna Premio alla carriera”. Formatasi tra Roma e Parigi, ha frequentato la facoltà di Storia dell’Arte e Archeologia. Nel 1975 è stata a Milano dove ha iniziato a dedicarsi alla fotografia. Sono gli anni caldi, della militanza politica, dell'emergere di importanti movimenti di protesta. Quindi, naturale, l’approdo al reportage sociale.

La serata si è conclusa con la proiezione delle immagini del Sannio rurale, vincitrici del concorso collegato alla realizzazione dell’ononimo calendario 2025 . Sono stati premiati Tommaso De Mizio, per il suo “Paesaggio Primaverile”, Mirko De Vivo, per “Paesaggio sannita”, Antonio De Concilio, per “Cornice”, Gerardo Rubano, per “Notturno”, Roberto Gaetano per “Eccellenze sannite”, Simona Nicolina Masotta per “Neve su Cerreto”, Pietro Iamartino, per “Raccolta di Kiwi”, Fabio Del Ghianda per “Mele annurche”, Domenico Orfitelli per “IL ponte”, Vincenzo Lago per “Fienagione”, Elvio De Blasio per “Il Teatrino dei burattini” e Bambina Giantomaso per la fotografia “Vendemmia”. Applausi per tutti e appuntamento alla trentunesima edizione della manifestazione legata ai Trofei nel 2025, mentre si sono già aperte le iscrizioni per il Concorso “Immagini del Sannio Rurale”, per il calendario 2026. Informazioni al sito www.cfsannita.com.

09/11/24

CAPUA (CE) - L'arte tersicorea antica e moderna, protagonista il 9 e il 10 novembre al "FaziOpen Theatre", con Akerusìa Danza

 


DANZA
- Due serate di grande danza in questo fine settimana per la rassegna “FaziOpen Theatre”, diretta da Antonio Iavazzo,  che riapre all’arte tersicorea. Due appuntamenti d’autore, con il coordinamento artistico di Elena D’Aguanno.

Questa sera, alle 20,30, spazio a "DIANARA", produzione Akerusìa Danza,  spettacolo di danza contemporanea volto alla ricerca della relazione ancestrale tra la donna e le fasi lunari, nato da una ricerca che affonda le sue radici in alcune credenze popolari dell’Italia meridionale. Lo spettacolo è incentrato sulla "Janara", strega del Beneventano, che ritroviamo con altri nomi in molte tradizioni dell’Italia e non. Le coreografie e la regia, su cui danzeranno Manuela Facelgi, Sonia Ferraro e Maria Rosaria Napolano, sono di Marcella Martusciello, la coregia di Maria Vittoria Barrella, il paesaggio sonoro di Julia Primicile Carafa.

Domani, dalle 19, il progetto si svilupperà in tre quadri. Il primo sarà “ "DEVIAZIONE DELLA RONDINE", sempre produzione Akerusìa, accordo tra corpo, voce e musica, autore, interprete, testi e voce Fabrizio Varriale, assistente alla coreografia Chiara Alborino, luci di Ciro Di Matteo. Il progetto, teatrale e performativo, indaga la dimensione onirica, la paura di cadere e il desiderio di volare, l’aspirazione dell’essere umano al sogno e la riconciliazione del giorno con la notte.
Il secondo quadro, “ALLURE”, sarà proposto, invece, dalla Compagnia “EXCURSUS" di Roma, che presenterà la figura della donna elegante, a confronto con un ambiente in una sorta di défilé, dove l’estetica e la dinamica del movimento del corpo nello spazio scenico si sposano con la drammaturgia del gesto per dar luogo ad una fusion di forte impatto visivo.

Del terzo quadro, "DOTS", saranno interpreti Francesca Schipani e Ricky Bonavita, quest’ultimo anche coreografo. Punti di vista, punti di riferimento, punti di partenza e di arrivo, punti d’incontro e di separazione, momenti di vissuto, quadri di una messa in scena, attimi che si susseguono in una drammaturgia dove i due personaggi danno luogo ad azioni sceniche in continuo divenire. I corpi si cercano, si incontrano, si amano, si sfidano, si rendono partecipi e protagonisti di azioni teatrali e danzate, dando luogo a situazioni a tratti più surreali, avvolte da un’aura onirica e di mistero, a tratti più drammatiche o realistiche.

 

 

NAPOLI - "Saranno famosi - il Musical", il mito giovanile del talento e del sogno artistico rivive travolgente all'Augusteo, fino al 17 novembre


di
Maria Ricca

TEATRO - Come essere a Broadway, ma per una volta ai piedi del Vesuvio. Energia a mille, esibizioni senza risparmio, deliziose caratterizzazioni e grandissima professionalità coreografica. Questi gli ingredienti che hanno incantato gli spettatori dell’Augusteo, nella “prima” di stagione del Teatro di Piazzetta Duca D’Aosta, prospiciente via Toledo, che accoglierà ogni sera, fino al 17 novembre, “Fame – Saranno famosi”, rivisitazione dell’opera artistica, divenuta film, musical e serie Tv, che fra gli anni Ottanta e Novanta raccontò i sogni, le ambizioni, la voglia di sfondare di quei ragazzi che allora incantarono l'America e non solo, con le loro storie agrodolci, che sapevano di voglia di riscatto, la sfrontatezza, la presunzione e la voglia di “mangiarsi il mondo” dell'età più bella e difficile. Il gruppo potente di “performers”, guidato dal regista Luciano Cannito, che ha riattualizzato gli schemi dell’epoca, rendendoli fruibili al pubblico di oggi, è riuscito nella non facile impresa di far rivivere il mito di “Fame” e della “School of Performing Arts” di New York, senza far rimpiangere quello che fu l'originale. Grandi e muscolari coreografie hanno coinvolto gli artisti, voci potenti e completi nelle proprie esibizioni,  anche negli efficaci e repentini cambi delle scene, costituite da sfondi molto belli e funzionali.


Guida e collante delle diverse esibizioni, per narrare spaccati di vita felice o tormentata, con l’accento posto non solo sull’allegra esuberanza dell’età giovanile, ma anche sullo spettro delle dipendenze e delle facili illusioni, fino alla perdita completa di se stessi, sono stati Garrison Rochelle, l’indimenticabile coreografo di “Amici”, Barbara Cola, cantante ed interprete, Lorenza Mario, completa show girl Tv, e Stefano Bontempi, esperto danzatore, coreografo ed attore,  nei panni dei docenti della Scuola. Gli artisti si sono concessi senza riserve alla stampa, in apertura della prima serata, con molta ironia e voglia di raccontarsi e raccontare il progetto portato in scena. E sono state così due ore piene piene di musica potente e di interpretazioni sentite, fino all'esplosione finale della ben nota “Fame”, il brano di Irene Cara, colonna sonora dei talent di tutto il mondo, che ha coinvolto attori e pubblico in un unico afflato celebrativo della vita, dei sogni e delle speranze, melodia immortale, come la voglia di affermarsi nell’esistenza, anche a costo, se non si riescono a dosare e a domare le proprie energie, della propria vita. Oggi ci sono i talent show, ieri c'erano le “school of arts”, e per molti versi ci sono ancora (quelle serie, naturalmente) ma una cosa è certa. Ed è il messaggio eterno di “Saranno famosi”: senza studio e sacrificio il talento da solo non basta, per rendere realtà lo struggente "Remember my name!".

01/11/24

BENEVENTO - Emozioni, luci, tango e... sold out per una notte di "Magia in musica"


L'EVENTO - Prendi l'emozione di un candlelight mozzafiato, uniscila al fascino del tango, ed ecco che prende il via  una serata indimenticabile, che resta nel cuore di chi ha avuto il piacere di viverla. Al teatro "Vittorio Emanuele" di Benevento la curiosità è tanta, ma è stata ampiamente ripagata dal quintetto di archi dell' Orchestra Internazionale della Campania (Nadezda Khomutova - 2° Violino, Marco Musco - Viola, Valentino Milo - Violoncello, Vanni Miele - Contrabbasso) con il supporto della fisarmonica dello special guest Flavio Feleppa. Attraverso la sapiente direzione del maestro- concertatore Veaceslav Quadrini Ceaicovschi, il pubblico presente è stato trasportato nella dimensione musicale dei grandi compositori. Da Bach a Morricone per arrivare ad Astor Piazzolla, gli spettatori hanno viaggiato sulla coda del tempo. Un tocco di  classe ed eleganza è stato aggiunto dalla grazia di Odette Marucci, Hassan Eltable e Angelo Egarese della compagnia "Balletto di Benevento" diretta dall' insegnante di danza Carmen Castiello. Le voci narranti di Maresa Calzone e Gianni  Di Chiara, invece, hanno regalato emozioni e pathos all' intero contesto ma, molti meriti, vanno alla sapiente regia di Linda Ocone. È doveroso soffermarsi sull' importanza delle luci, che hanno reso ancora più avvolgente l' intero spettacolo. Tutto, comunque, è stato studiato meticolosamente, come è nella forma mentis di Francesco Tuzio, che ha prodotto l' intero evento. Tuzio, presidente dell' Accademia delle Opere Aps, professionista già noto nel mondo dello spettacolo, dopo il grande successo del 6 settembre con gli Area Medina al Teatro Romano di Benevento, ancora una volta non si è smentito: un nuovo sold out  ha testimoniato la cura e la qualità dei suoi eventi. Merita una citazione particolare l' esperta Anna Fabbricatore, che ha curato e realizzato il bellissimo candlelight, apprezzato dal sindaco Mastella e sua moglie Sandra. La serata è stata presentata dalla brava Raffaella Preziosi. "Magia e musica - Tango e dintorni" è destinato a girare l' Italia in un tour che è pronto a partire. Dulcis in fundo, ecco la dolce sorpresa annunciata da Tuzio in conferenza stampa: ogni spettatore ha avuto una confezione con tre magie della Strega Alberti. Un dolce gesto particolarmente gradito. L' Accademia delle Opere Aps è già al lavoro per nuove sorprese che sicuramente sapranno attirare l' attenzione di un pubblico che ha voglia di eleganza, stile e qualità.

29/10/24

BENEVENTO - Città Spettacolo Teatro al via il 4 novembre con Biagio Izzo. In cartellone Carlo Buccirosso, Peppe Iodice e Martina Colombari

Presentata questa mattina, in conferenza stampa, la Stagione Invernale "Città Spettacolo Teatro"  24-25 del Comunale "Vittorio Emanuele" di Benevento, in programma dal 4 novembre 2024 al 14 Aprile 2025. " La direzione artistica è sempre di Renato Giordano, attore e regista. Interessanti le proposte, molto divertenti, tutte di immediata fruibilità. 

Qui di seguito il programma 

Lunedì 4 Novembre 2024

Teatro Comunale

Ore 20:45

BIAGIO IZZO

In

L’arte della Truffa

Scritto da Scritto da: Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli e Augusto Fornari Regia: Augusto Fornari

Domenica 17 Novembre 2024

Teatro Comunale

Ore 20:45

EMILIO SOLFRIZZI CARLOTTA NATOLI

In

L’anatra all’arancia

Di W.D.Home e M.G.Sauvajon

Regia Claudio Greg Gregori

Giovedì 16 Gennaio 2025

Teatro Comunale

Ore 20:45

CARLO BUCCIROSSO

In

Il vedovo allegro

Scritto e diretto da Carlo Buccirosso

Venerdì 31 Gennaio 2025

Teatro Comunale

Ore 20:45

ANGELA FINOCCHIARO

In 

Il calamaro gigante

dal romanzo omonimo di Fabio Genovesi

Adattamento di Fabio Genovesi, Angela Finocchiaro e Bruno Stori

Regia Carlo Sciaccaluga

 

Domenica 23 Febbraio 2025

Teatro Comunale

ore 20:45

GIANFELICE IMPARATO MARINA MASSIRONI 

In

Il Malloppo

di Joe Orton

Traduzione di Edoardo Erba

regia Francesco Saponaro

 

Venerdì 28 Febbraio 2025

Teatro Comunale

ore 20:45

PEPPE IODICE

In

HO VISTO MARADONA

THE LIFE SHOW

di Peppe Iodice

scritto con Francesco Burzo e Marco Critelli

Regia Francesco Mastandrea

Fuori Abbonamento

Sabato 1 Marzo 2025

Teatro Comunale

Ore 20:30

I Concerti Casa Rummo

CANESSA E L’ORCHESTRA DEL MARE

La Storia in Musica della Taverna Caprese

Venerdì 14 Marzo 2025

Teatro Comunale

ore 10:30

GIOVANI A TEATRO

La Passione vien guardando

RENATO GIORDANO E ODETTE MARUCCI

In

Passo A Due

Scritto e diretto da Renato Giordano

Con Hassan Eltabie

Coreografie di Giselle Marucci

Mercoledì 19 Marzo 2025

Teatro Comunale

ore 20:45

Martina Colombari

In

FIORI D’ACCIAIO

Di Robert Harling

Adattamento Michela Andreozzi

Con Gabriella Silvestri, Alessandra Ferrara, Caterina Milicchio, Cristina Fondi

Regia e Massimiliano Vado

Lunedì 14 Aprile 2025

Teatro Comunale

ore 20:45

SILVIO ORLANDO

In

Ciarlatani

di Pablo Remón

traduzione italiana di Davide Carnevali

da Los Farsantes

Regia Pablo Remón

 

L'INTERVISTA - Denis Nazzari presenta la sua "Prova d'Amore", pluripremiato corto d'autore e di speranza con Alessandro Haber


di Maria Ricca

Interno giorno. Un uomo non più giovanissimo, in carrozzella, inizia la propria giornata, preparando la colazione per la propria compagna, destreggiandosi fra i  fornelli, innaffiando piantine, ritirando la posta. Le quotidiane difficoltà di chi vive la propria condizione di disagio e riesce comunque a ricreare una sorta di normale routine. Ma potrebbe farne a meno. Se sceglie di provare questa condizione è solo per tentare di comprendere il disagio quotidiano della sua compagna, lei sì diversamente abile. È la più grande “Prova d’amore”, titolo del cortometraggio realizzato e diretto da Denis Nazzari, che arriva dritto al cuore, per la qualità delle scelte che il regista compie, dell'interpretazione dell'attore protagonista Alessandro Haber, per  l’ambientazione casalinga che immediatamente restituisce l’idea della quotidianità e dunque della verità di quanto accade, favorendo l’immedesimazione dello spettatore. Gesti normali, abituali, come quelli di preparare la colazione per la propria donna, interpretata da Cristina Moglia, mentre Nadia Bengala è una vicina di casa, si riempiono di significato e di tristezza, nel comportamento dell’uomo che per una volta, davvero, prova a mettersi nei panni della persona amata, a vivere il suo vissuto, a condividere sofferenze, ma anche speranze. Quelle che sono racchiuse nel sorriso conclusivo, in cui si stemperano le lacrime della dolorosa consapevolezza che non c’è nulla da fare, eppure che forse qualcosa da fare c’è sempre, come leggere il giornale insieme, commentare le notizie, in una parola "vivere". Le musiche di Nicola Piovani sottolineano ed impreziosiscono l'opera, già pluripremiata in prestigiosi festival. La supervisione dello script è di James La Motta, regista ed autore. 

Denis Nazzari, bisogna avere grande sensibilità per scrivere un’opera del genere,  aver vissuto in prima persona o aver visto vivere una situazione così…Da dove deriva l’idea? Qual è stato il percorso compiuto, partendo dai suoi lavori precedenti fino ad arrivare a questo?

"L'idea del soggetto è di Fabio Mureddu, uno sceneggiatore e regista teatrale. La storia ha conquistato sia me che la line-producer Alba Valentina Fontana e insieme abbiamo deciso che dovevamo per forza raccontarla. Ci ha colpito per la sua semplicità, per scriverla basterebbero poche righe, eppure porta con sé una varietà e complessità di emozioni che ad ogni visione tutt'oggi mi sorprendo a cogliere. Il suo punto forte è l'efficacia con cui fa breccia, te lo dice forte e chiaro: non esistono barriere o differenze troppo grandi da impedire a chi vuole empatizzare con l'altro di farlo. Così è stato per me: non ho nessun contatto diretto con persone con disabilità, né tra amici e né tra parenti, ma questo non mi ha impedito di comprendere e raccontare l'amore attraverso questa condizione. Ho girato diversi documentari e cortometraggi auto-prodotti, ma con "Prova d'amore" sono tornato all'essenza del cinema: la scelta del non-dialogo per lasciar parlare il silenzioso e universale linguaggio dell'amore e l' uso, come volano di questo messaggio, di pochi, ma validi ingredienti: gli attori di grande maestria, le immagini sublimate dalla magistrale fotografia di Nino Celeste e le musiche immense del premio Oscar Nicola Piovani. A Vito D'Aloisio, produttore esecutivo, va il mio grazie per aver creduto fin dall'inizio in questo progetto quando ancora era solo una bella storia da raccontare."

-C’è solo un tipo di “Prova d’amore”? L’immedesimazione?

"L'empatia è sicuramente un aspetto importante dell'amore poiché implica la capacità profonda di comprendere l'altro, di condividere emozioni. Tuttavia le prove d'amore possono assumere svariate forme, come il rispetto, la fiducia, il sostegno reciproco. Quindi sebbene l'immedesimazione sia una prova d'amore potente, non è certo l'unica. L'amore è un mosaico di emozioni e atti che si intrecciano in modi unici per ogni coppia, ma ciascuna tessera ha il suo peso specifico e un'importanza fondamentale nel quadro generale."

-Perché la scelta del protagonista si è soffermata su Alessandro Haber, attore istintivo ed espressivo? Lui ha accettato subito? Ha partecipato alle scelte di storyline e di regia?

"Volendo rompere con l'assenza di dialoghi ogni barriera linguistica, "Prova d'amore" necessitava di un attore altamente espressivo con maestria del mestiere, una presenza scenica notevole e che potesse tenere incollato allo schermo lo spettatore senza grandi azioni, se non quelle della quotidianità. Alessandro Haber ha accettato subito di buon grado questo cortometraggio e ne ha contribuito alla sceneggiatura lavorando sul suo personaggio e sulle scene. La magia interpretativa con la sua partner di recitazione, la bravissima attrice Cristina Moglia, ha dato il "la" ad un finale che, quando sul set abbiamo visto nascere quasi spontaneo, ha commosso e toccato il cuore di tutti, perfino delle maestranze."

-Supervisione dello script è stata quella dell'autore e regista James La Motta. Può dirci di più di questa collaborazione?

"A James La Motta mi lega un'amicizia e una collaborazione di 15 anni. James conosceva questo progetto da quando è nato, sono state tante le telefonate in fase di pre-produzione fatte con lui, ha seguito ogni passo di questo cortometraggio e mi ha aiutato a fissare dei punti importanti sulla sceneggiatura."

-Le musiche di Nicola Piovani sono l’ “inconscio del film” , come ha rivelato lo stesso autore. Può spiegare questa espressione?

"Sarebbe più esatto e interessante conoscere la risposta del Maestro premio Oscar Nicola Piovani e quindi girare a lui la domanda. Personalmente e basandomi su ciò che concerne "Prova d'Amore", penso che la musica fatta di note e silenzi di Piovani non faccia altro che sottolineare ed esaltare le emozioni e gli stati d'animo che vivono i nostri protagonisti. Se i dialoghi raccontano in modo diretto, la musica indirettamente evoca sentimenti, suggerisce tensione e influenza la percezione dello spettatore. In questo senso lavora a un livello più profondo, toccando l'inconscio e amplificando l'esperienza cinematografica."

-Molti sono stati i riconoscimenti che “Prova d’amore” ha ottenuto nei vari Festival a cui ha partecipato ed è stato apprezzato dalle giurie. E il pubblico, invece? Come ha reagito? Un episodio da raccontare, in merito?

"Prova d'Amore" ad oggi ha collezionato in pochi mesi più di 75 premi nazionali e internazionali, alcuni dei quali sono stati proprio “Premio del pubblico” ed è stato proiettato più di 100 volte, ricevendo sempre un caloroso riscontro di sala. Sono tante le volte che ho avuto la fortuna di vedere occhi lucidi brillare tra le poltrone e tante anche le volte che gli spettatori sono venuti a congratularsi personalmente con me e chiedendomi di riportare i loro personali complimenti ad Alessandro Haber e Cristina Moglia o a Nicola Piovani.  Sono grato a tutti per anche solo per averne preso visione. Mi scalda il cuore essere arrivato anche fuori dalle sale, raggiungendo un pubblico che difficilmente avrei raggiunto: gli studenti delle scuole, e, grazie all' Artelesia Film Festival, i detenuti della Casa Circondariale di Benevento,i quali, nonostante la grandissima selezione di short-film presenti alla manifestazione, hanno scelto e premiato "Prova d'amore". Ognuno di noi ha una sensibilità, ognuno di noi ha un approccio diverso, ma forse l'assenza di dialoghi porta ogni spettatore ad avere una personale visione delle emozioni vissute dagli attori e dal motivo che li ha spinti a una determinata azione, mi piace molto questa libera visione che ha lo spettatore e penso lo coinvolga ancor di più."

-Quale sarà la sua prossima opera registica? Dove va la sua ricerca artistica? Pensa ad un impegno nel sociale, attraverso i suoi lavori?

"La mia prossima opera registica, penso, mi auguro ed è proprio in questa direzione che mi sto muovendo, è un mio esordio al lungometraggio. La mia ricerca artistica non ha una vera e propria direzione, quello che voglio è, senza nessun tipo di presunzione e giudizio verso gli altri registi, limitarmi unicamente a raccontare storie. Non penso io debba avere impegni sociali, diventare a tutti i costi portavoce di battaglie, penso da sempre che raccontando storie il regista inevitabilmente parli di sociale e collettivo sia in modo diretto che indiretto. Il nostro lavoro di cineasti è quello di raccontare una storia, senza necessariamente affrontare problemi sociali e rimanendo liberi da trend o influenze di ogni genere. Mettiamo in scena le storie che ci va di raccontare, che sentiamo tocchino le nostre corde, con passione e senza dare etichette che limitino l'arte. Il pubblico e i festival sanno leggere la genuinità delle nostre intenzioni. Racconterò storie...ecco quello che farò."







28/10/24

CAPUA (CE) - Augustina Toia, con Severo Callaci, e le sue forti ed indomite "Giovanne" conquistano il FaziOpen Theatre


di Maria Ricca

Un'interpretazione magistrale che non ha deluso le attese, per " Le Giovanne, un'eresia cosmica", l'atto unico, scritto e recitato dall'argentina Agustina Toia, con Severo Callaci, autore e co-regista,  che ha letteralmente rapito, per un'ora circa, la platea piena del "FaziOpen Theatre" di Capua.  Una messa in scena ad alta intensità emotiva, che ha strappato più di un applauso a scena aperta per l'attrice. La Toia si è mossa con maestrìa, rendendo se stessa ed il suo ampio vestito di scena parte integrante della rappresentazione, modificandone  a suo piacimento la foggia, per interpretare di volta in volta una "Giovanna", considerata "pazza" della Storia, in realtà sempre diversa e sempre combattiva, in nome del pensiero e del comportamento "divergente" .

Così l'attrice è stata Juana Manso, Juana la pazza, Jean D'Arc, Juana Azurduy, La Papisa Juana, Giovanna Marturano, Juana de Ibarboreau e Sor Juana Inés de la Cruz, trasformando, con grande versatilità, il palco e se stessa, in un abile gioco di movimenti scenici e di chiaroscuri vocali ed espressivi.  Fino all'intemerata finale, in cui Agustina Toia ha rappresentato con parole di fuoco il destino purtroppo ancora vivo e reale di molte donne, che le è valso gli applausi sinceri e convinti dei presenti, giusto riconoscimento per l'attrice-autrice e per il suo regista e compagno Severo Callaci. 


In chiusura le domande del pubblico, utili a ricostruire la  genesi dell'opera e a ricordare la formazione dell'artista, avvenuta soprattutto in Italia, impegnata da sempre in questo teatro di ricerca e di resistenza,come ha infine sottolineato il direttore artistico della rassegna Iavazzo, che ha volentieri accolto in cartellone lo spettacolo della Compagnia Toia-Callaci, perfettamente in linea con lo spirito di approfondimento, ricerca ed innovazione, tipico del "FaziOpen Theatre", la cui organizzazione è curata con Gianni Arciprete. 


Caratteristiche ancora vive - ha concluso Iavazzo - nel Teatro sudamericano, dove c'è molto entusiasmo e voglia di mettersi in gioco, come non sempre accade più sulla scena italiana, che spesso manca di lungimiranza e si ferma al qui ed ora, privilegiando un "presentismo", senza prospettive. 

24/10/24

CAPUA (CE) - "Le Giovanne, un'eresia cosmica": intervista all'attrice e regista argentina Agustina Toia, in scena domenica 27 ottobre al "FaziOpen Theatre"

 


di Maria Ricca

TEATRO - Un profondo omaggio all' universo femminile ispirato alle vite di Juana Manso, Juana la pazza, Jean D'Arc, Juana Azurduy La Papisa Juana, Giovanna Marturano, Juana de Ibarboreau e Sor Juana Inés de la Cruz. E' "Le Giovanne, un'eresia cosmica", che la compagnia argentina Toia&Callaci,  di Rosario, porterà in scena domenica 27 ottobre, alle 19, al FaziOpen Theatre di Capua, rassegna diretta dal regista ed autore Antonio Iavazzo

Una sequenza di storie e di quadri scenici dall’atmosfera surreale si dipanerà sotto lo sguardo attento degli spettatori. Una successione di donne, ognuna di una diversa nazionalità, ma tutte rispondenti al nome "Giovanna", tutte vittime di violenze, offese e umiliazioni, proporranno il proprio ed unico modello di donna, quello che vuole conquistare la libertà, che vuole far sentire il suo grido di ribellione. L'attrice Agustina Toia, fra croci che sono spade, padelle che diventano scudi, giocherà con le apparenze e con il suo corpo mutevole, utilizzando ogni muscolo ed ogni oggetto per raccontare una sempre uguale storia di sofferenza. 

La pièce di Agustina Toia e Severo Callaci, attori e registi, si inserisce nel percorso della loro ricerca culturale, che attraversa il teatro fisico, poetico, politico e popolare. Hanno partecipato a numerosi Festival Internazionali, ricevuto premi, tenuto workshop e realizzato tournées e lavori scenici, in più di 15 paesi. 


Agustina Toia, come nasce lo spettacolo “Le Giovanne” ?Che tipo di ricerca storica c'è alla base di questi spettacolo? Come è stato “costruito” ?

"Questo lavoro nasce da un profondo desiderio di lavorare con l'universo femminile. Le loro vite come punto di partenza verso il mio mondo più intimo, ma per parlare di tutte noi. Tornavo in Argentina, dopo aver vissuto sette anni in Europa. Il fatto che Le Giovanne portino lo stesso nome e curiosamente siano state vittime delle stesse accuse e precorritrici delle stesse idee su entrambe le sponde dell’ oceano, è stato anche uno spunto per me. Era una opportunità di riconciliazione tra le mie due patrie, dato che ci sono 4 Giovanne latinoamericane e 4 Giovanne europee. Un nome comune per cancellare i confini e cercare l'unità. Tutte unite dallo stesso destino: l' eresia. Le Giovanne è uno spettacolo unipersonale, che scrivo dal 2015. In tutti questi anni ho fatto molte ricerche, leggendo le loro poesie, i loro trattati, le loro biografie, andando fisicamente nei luoghi dove sono state rinchiuse, bruciate, nei musei che ne conservano i misteri e le reliquie, nelle piazze dove si sono manifestate, nei territori che hanno difeso, nelle loro case. Siamo andati fino al Vaticano, cercando la storia della Papessa Giovanna, alla piazza di Rouen in Francia per vedere il luogo dove hanno bruciato Giovanna D'Arco.  Una volta eravamo in tournée in Messico e abbiamo potuto conoscere il chiostro di Suor Juana Inés de la Cruz, dove lei ha vissuto una vita rinchiusa a scivere. Una delle prime filosofe e scrittrici donne. 

Dopo, in pandemia, con Severo Callaci, il mio compagno e regista dello spettacolo, abbiamo cominciato a lavorare con queste 300 pagine di testi che avevo. E abbiamo cominciato a "mettere loro il corpo". A giocare. A creare ogni corpo, ogni voce, l'universo di ogni Giovanna, i luoghi: la piazza, la cella, la casa, il campo di battaglia, etc. Perché ogni Giovanna é in un momento diverso della sua vita, c'é chi parla dalla giovinezza, altre dalla vecchiaia, e addirittura una riemerge dalla tomba per venire a cambiare la sua storia. Questo spettacolo é un lavoro artigianale, é curato nei dettagli.

Tutto é in continuo movimento sempre: il corpo, la scena, il costume, gli oggetti. É un quadro vivo. L’intero spettacolo propone la “trasformazione permanente”."


 Qual è la sua formazione come attrice, il percorso che ha compiuto per arrivare fin qui? 

 "Ho cominciato la mia carriera come attrice, frequentando l' Accademia di Teatro in Argentina, a Rosario, dopo un periodo di formazione a Buenos Aires con diversi maestri e durante 7 anni in Europa. 

Alla Sapienza di Roma, al Centro Internazionale di Biomeccanica teatrale di Perugia, insieme, all'ARTA Cartoucherie de Parigi, nel centro di Pina Bauch a Wuppertal, ho incontrato in diverse occasioni al ODIN Theater Julia Varley, Eugenio Barba, Else Marie Lawvik, Tag Larsen. Ho avuto la fortuna di studiare e lavorare con diversi maestri delle avanguardie teatrali del XX secolo, Cathy Marchand del Living Theater, Gennadi Bogdanov, Claudio Remondi, Riccardo Capporosi, Marco Solari, César Brie, Thomas Richards, Nayoung Kim. 

Questo periodo di formazione in Europa, soprattutto in Italia, mi ha permesso di conoscere diversi linguaggi teatrali per arricchire il mio corpo e la mia anima. Questo mi ha aiutato a trovare la ma  strada come artista, non solo come attrice, ma anche come regista, dramaturga, produttrice di teatro e di cinema. Un linguaggio proprio. Facciamo un teatro “físico – poetico – político – popolare”. Il corpo come protagonista, si mette in gioco per costruire la realtà.

E poi, durante tutta questa esperienza, le lingue che ho imparato, che oggi "riverso" nella mia arte e che mi permettono di operare traduzioni e lavorare in tutto il mondo. 

 Lo spettacolo “Le Giovanne” può essere un modo per affrontare la questione femminile oggi? Quanto siamo ancora lontani dalla parità di genere?

"Lo spettacolo é un profondo omaggio all' universo della donna. Come punto di partenza ci sono le loro vite, ma lo scopo è parlare di tutte noi. Infatti quello che succede dopo lo spettacolo é molto forte e profondo. C'é tanta emozione e ringraziamento. É un vero rituale teatrale, in cui il pubblico si riconosce. “Tutte siamo Giovanna” mi ha detto una volta una ragazza. Ed é vero. Dentro di noi, anche se oggi siamo delle donne libere, c´è tanta storia, tanta memoria. Perciò parlo di "eresia cosmica", perché appunto queste storie viaggiano nel nostro sangue da milioni d’anni e in tutte le culture del mondo. E' un urlo molto grande. Ma penso che oggi la vera lotta sia per l' "umano", che siamo donne o uomini, abbiamo urgentemente bisogno di recuperare l’ "umano". Stiamo perdendo la materia, lo sguardo vero, il cuore, il tempo. “Basta con questo apparecchio” strilla la Giovanna Marturano in mezzo alla piazza, un 25 aprile. Ogni Giovanna offre un messaggio di ribellione, d’amore, di libertà. C'è anche la “Giovanna ignota”, che unisce tutte le altre, dove lo spettacolo "riposa" e diventa poesía.  Anche se la condizione della donna é cambiata molto rispetto all' 800, al 1400, al 1800, per fortuna,  ci sono sempre cose da migliorare. Oggi possiamo, noi donne, scegliere di non fare i figli,ad esempio, o scegliere di essere poetesse, senza doverci rinchiuderci in un chiostro. Ma ancora esistono altre culture molto lontane da noi, in cui c’é ancora tanto da fare." 

• Lei che ha lavorato su molti palcoscenici, che differenze riscontra fra il modo di rapportarsi alla figura femminile in Italia, nel suo Paese di origine e poi nelle altre nazioni che ha toccato? 

"Questo spettacolo in particolare, tocca una fibra universale, perciò diciamo che é un teatro popolare perché parla a tutti, in qualsiasi nazione, a qualsiasi età. In tutti i Paesi in cui siamo stati genera le stesse cose: emozione, gratitudine, applausi senza fine. Penso che comunque qui in Italia, la risposta sia ancora più forte, poiché molto forte è ancora la presenza della Chiesa, e di un'apologia molto grande della famiglia organizzata intorno alla donna in casa, ovvero una donna che viene valorizzata nei luoghi della bellezza, dell'eleganza e del bel sorriso in bocca. Come società quella italiana é più conservatrice. Allora la risposta del pubblico é ancora più forte."

 • Quali sono i suoi progetti futuri? Ha in mente altri spettacoli di denuncia culturale dello stesso genere? Di cosa si occuperà in futuro?

"Sempre si va creando quello che verrà. L'anima e l'occhio dell'Artista non si ferma mai. Io porto con me sempre il quaderno. Quest'anno ho ricevuto in Argentina un premio alla scrittura di un altro spettacolo che si intitola "Flora & Fauna", e che appunto parla del cambiamento climatico, dell’estinzione delle specie, e di tutti gli squilibri ambientali che stiamo vivendo sul pianeta, di tutte le guerre tra i diversi regni della natura. Un altro "urlo" grande che appartiene a questa era.

Noi viviamo l'atto teatrale come una opportunità di esprimere quello che ci sta succedendo come persone ma anche per elaborare quello che ci succede come umanità.

Nei miei spettacoli c'é sempre un messaggio, un pensiero. Con la compagnia Toia&Callaci stiamo finendo il montaggio di un lungometraggio che abbiamo girato in Argentina quest'anno, poi a marzo presenteremo in anteprima un nuovo spettacolo, a Buenos Aires, che abbiamo scritto insieme a Carla Fonseca e Maria Elizalde, per il quale curo la regia. 

 

 

 

23/10/24

BENEVENTO - Mostra Internazionale sui miracoli eucaristici, che ideò il beato Acutis, dal 27 ottobre al Chiostro di San Francesco


MOSTRE
- La mostra sui miracoli eucaristici, ideata da Carlo Acutis,  visitabile gratuitamente a partire dal prossimo 27 ottobre presso il chiostro del Convento ‘San Francesco’ di Benevento, è un percorso in cui ognuno può riscoprire la vicinanza di Dio all’uomo. Ogni mistero di fede lascia aperta la possibilità di scegliere se credere o meno; quello eucaristico è un mistero che si manifesta nel modo più immediato, semplice e quotidiano sotto la forma del pane che si spezza. ‘L’Eucarestia è la mia autostrada per il cielo’ dice Carlo: è la strada più diretta per incontrare qui ed ora la presenza di un Dio che spesso ci appare troppo lontana nello spazio e nel tempo. La mostra prevede un itinerario attraverso dei pannelli illustrativi ed esplicativi circa i miracoli eucaristici avvenuti nel mondo. I visitatori, seguendo il percorso tramite le spiegazioni riportate sui pannelli, avranno la possibilità di essere informati riguardo i risultati di studi scientifici e diversi approfondimenti. La comunità francescana invita tutti a partecipare. 

 

GUARDIA SANFRAMONDI (BN): Cosimo Petretti presenta "L'oro di Guardia", sabato 26 ottobre alle 18 al Castello Medievale


L’appuntamento è per sabato 26 ottobre, alle ore 18, nella sala congressi del castello medievale di Guardia Sanframondi, per la presentazione del libro “L’oro di Guardia” di Cosimo Petretti.

All’incontro, introdotto e coordinato dal giornalista Sandro Tacinelli, oltre all’autore, interverranno: Raffaele Di Lonardo (Sindaco di Guardia Sanframondi); l’Onorevole Roberto CostanzoFilippo Liverini (Presidente della Mangimi Liverini SpA); Domizio Pigna (Presidente de La Guardiense) e Ildo Romano (Presidente del Circolo Viticoltori).

“Il mio non è altro che un omaggio – spiega l’autore -, un atto d’amore verso la cittadinanza di Guardia Sanframondi, evidenziando l’uva con 34 fotografie, da sempre prodotto di eccellenza dell’intero territorio.

“Con questa comunità e i suoi abitanti – aggiunge – ho uno splendido rapporto. Tutto iniziò negli anni Ottanta quando per due anni lavorai alla filiale guardiese della Banca Sannitica. Da allora, il legame negli anni si è consolidato anche attraverso collaborazioni di spessore, personali e del Circolo Fotografico Sannita, come gli Incontri Cinematografici con le Tradizioni popolari”.


BENEVENTO - Dal 23 ottobre a San Francesco, "Il Cinema sublime", per ritrovare l'appuntamento con il cineforum d'autore. Si parte con "Napoli magica" e "Nostalgia"


CINEMA
- Torna a  Benevento l'appuntamento con il cineforum. E' "Il Cinema Sublime", evento promosso in  collaborazione con il Convento di San Francesco di Benevento che farà anche da sede ufficiale alla rassegna. Si parte mercoledì 23 ottobre alle 19,30 e poi ogni mercoledì alla stessa ora, con due spettacoli.  "L'idea - dicono gli organizzatori - è nata dalla passione per questa forma d'arte ma anche da una forte mancanza sul territorio di un'offerta di facile accesso per tutti visto che gli unici cinema in attività a Benevento sono per l'appunto fuori città. Metteremo a disposizione degli spettatori una lunga serie di pellicole differenti in grado non solo di far riflettere ma anche di divertire, con in aggiunta il piacere di guardare un film in compagnia per poi approfondirne di volta in volta i punti salienti attraverso dibattiti e confronti con esperti." 

Questi i titoli in programma:


                 23 OTTOBRE
19.15       Napoli Magica
21.00       Nostalgia

                 30 OTTOBRE (Halloween)
19.15       Nightmare Before Christmas
21.00       Birdman
             
                 6 NOVEMBRE
19.15       C'eravamo tanto amati
21.00       Onora il padre e la madre

                 13 NOVEMBRE
19.15       L'amore è una cosa meravigliosa
21.00       Non essere cattivo

                  20 NOVEMBRE
19.15       Una strana coppia
21.00       Harry a pezzi

                
                 27 NOVEMBRE
20.45       Old Boy

                  4 Dicembre
19.15        Soul (Disney)
21.00        Whiplash

                  11 Dicembre
19.15        Ratatouille
21.00        Un mondo perfetto

                  18 Dicembre
19.15         Onword (Disney)
21.00         Black Christmas

Non mancheranno titoli importanti sia del cinema italiano che internazionale e neppure splendidi film indipendenti, cercando di raccogliere in modo trasversale gusti e consensi di tutte le generazioni di pubblico. Ingresso gratuito. 

S. GIORGIO DEL SANNIO (BN) - "Gaetano, favola anarchica" di Contestualmente Teatro apre la stagione autunnale della Compagnia Eidos

 


TEATRO
- Dopo il successo dello scorso anno, ritorna la stagione teatrale presso lo Spazio Eidos in Via dei Sanniti a San Giorgio del Sannio. Si aprirà, infatti, sabato 26 ottobre alle ore 20,30 la nuova stagione autunnale organizzata dalla compagnia Teatro Eidos, con quatto appuntamenti.

Il primo titolo in cartellone sarà “GAETANO, FAVOLA ANARCHICA”, della compagnia Contestualmente Teatro, scritto e diretto da Riccardo Pisani. Con Nello Provenzano e le musiche originali di Lenny Pacelli.

Dalle note di regia: “Lo spettacolo, liberamente ispirato alla favola “A toccare il naso del re” di Gianni Rodari, ripercorre la storia di Gaetano Bresci. In scena un giovane artigiano rivive i momenti salienti della storia del Bresci, dove il pretesto del toccare i nasi dei grandi diventa motore di eguaglianza e spinta rivoluzionaria. Bresci è un nuovo Icaro immerso in un loop fisico e sonoro, che in scena costruisce un paio di ali, simbolo stesso della sua eredità, che ognuno può decidere di raccogliere.

C’è chi sceglie di passare alla storia e chi sceglie di rimanere polvere. Gaetano Bresci è il simbolo dell’uomo che sceglie di agire facendosi carico delle sofferenze altrui e accettando con limpida consapevolezza le conseguenze del suo gesto. Gaetano è anarchia e rivoluzione, un personaggio iconico ed attuale che ci ricorda che al mondo ci sono idee e valori che non muoiono mai.”

 

 

La rassegna proseguirà con gli altri appuntamenti:

 

Sabato 9 novembre 2024 – ore 20,30

LA MATASSA

Spettacolo ispirato a “Filumena Marturano”, della Compagnia “Libero Spazio d’Arte”.

 

Sabato 23 novembre 2024 – ore 20,30

OPERINA ELETTRO MECCANICA

Spettacolo di musica/teatro, di e con Enzo Mirone.

 

Sabato 7 dicembre 2024 – ore 20,30

527 RICCARDO IL SOVRANO

Spettacolo brillante, della Compagnia Red Roger.

 

Per informazioni e prenotazioni

Tel.: 349.1687216 - info@teatroeidos.it

 

N.B.: È consigliata la prenotazione. Posto unico: € 10,00.

BENEVENTO - Il 26 ottobre l’intitolazione della Biblioteca a Giuseppina Luongo Bartolini


IL RICONOSCIMENTO
- Sabato 26 ottobre alle ore 11:00 a Palazzo Paolo V si terrà la cerimonia d’intitolazione della Biblioteca Comunale di Benevento alla preside Giuseppina Luongo Bartolini.

Nell’occasione, saranno donate alla biblioteca dalla famiglia alcune opere letterarie dell’autrice e saranno lette alcune pagine dai suoi testi e versi poetici.

Come si ricorderà, lo scorso 22 maggio la Giunta Comunale presieduta dal sindaco Clemente Mastella su proposta dell’assessore alla Cultura Antonella Tartaglia Polcini decise l’intitolazione del centro di pubblica lettura “alla memoria di una persona che si è distinta per l’impegno personale, istituzionale, civico e sociale per la promozione, diffusione e valorizzazione della cultura in generale e, in particolare, a favore dell’educazione alla cultura a partire dalla lettura per la conoscenza approfondita del patrimonio culturale territoriale e locale”.

La preside Luongo Bartolini, irpina di nascita ma sannita di adozione, scomparsa nell’agosto 2023 a 97 anni, è stata infatti una figura poliedrica – poetessa ed intellettuale – che ha identificato a pieno l’impegno civile tale da rendere pregnanti e duraturi, attraverso la memoria lasciata nella sua vita e nelle sue opere, i principi di partecipazione, solidarietà, condivisione che sorreggono il ruolo pubblico di un’istituzione culturale.

E’ stata una importantissima figura del nostro tempo, nel panorama culturale locale, territoriale e meridionale. Ciò in considerazione della sua poliedrica vocazione, perché la preside, già docente, è stata studiosa di storia, intellettuale engagée, impegnata anche politicamente, nel Consiglio comunale di Benevento, tra il 1970 e il 1985, quale titolare tra l’altro delle cariche di Assessore alla Pubblica Istruzione e alla Cultura, al Traffico, ai Trasporti e alla Polizia Urbana.

Ha dato vita tra l’altro al Movimento Femminile Provinciale della Democrazia Cristiana (1985-1988), ha organizzato eventi e manifestazioni culturali di rilievo. Accanto a questa consistente azione politica – orientata alla promozione dei valori morali e civili della donna -,  ha anche svolto con coraggio e tenacia un’altra azione meritoria: quella di difesa del territorio sannita e meridionale, a favore della sua riscoperta e valorizzazione, evidente nella pubblicazione di una serie di saggi dedicati all’arte e alle bellezze architettoniche locali.

Inoltre, è stata Presidente provinciale dell’Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi ed è tra i fondatori del “Gruppo Franco” per la diffusione multimediale della poesia. Dunque, la poesia, sebbene sia stata la principale attività intellettuale della Preside Luongo Bartolini (che ha al suo attivo numerose raccolte poetiche e di narrativa, oltre ad alcune pièces teatrali), non è l’unica, ma si inserisce in un percorso di vita intenso e ricco di esperienze, carico di tensioni e di scoperte.

 

NAPOLI - "Saranno famosi. Fame - Il musical" apre l'8 novembre la nuova Stagione del Teatro Augusteo. In scena Barbara Cola, Garrison Rochelle e Lorenza Mario


MUSICAL
-  Il teatro Augusteo (Napoli, Piazzetta duca D’Aosta 263) inaugura la nuova stagione teatrale con un musical che ha appassionato intere generazioni: “Saranno famosi. Fame - Il musical”, con la regia di Luciano Cannito, in scena da venerdì 8 a domenica 17 novembre 2024. Sul palco i protagonisti Barbara Cola (Miss. Sherman), Garrison Rochelle (Mr. Myers), Lorenza Mario (Miss Bell), Stefano Bontempi (Mr. Sheinkopf); e con Alice Borghetti (Carmen Diaz), Flavio Gismondi (Nick Piazza), Ginevra Da Soller (Serena Kats), Alfredo Simeone (Joe Vegas), Raymond Ogbogbo (Tyrone Jackson), Alessio Solla (Shlomo), Greta Arditi (Iris Kelly), Arianna Massobrio (Grace), Claudio Carlucci (Goody); e con, direttamente da Amici, Martina Giovannini (Mabel Washington).

Ensemble composta da Denise Arria, Gioia Chiarini, Mirco Di Santo, Alessio Polimene, Carmen M. Reynoso, Giorgia Riccardi, Alessandro Savino. 



Fabrizio Di Fiore Entertainment presenta Roma City Musical in “Saranno famosi”: è stata una delle serie tv più famose e indimenticabili, ma anche un film e un musical di successo internazionale. La trama racconta la vita degli allievi e gli insegnanti della rinomata ed esclusiva scuola di Performing Arts di New York. Un gruppo di ragazzi, la loro passione e la loro dedizione per il mondo dello spettacolo, una storia che continua a conquistare ed emozionare nuove generazioni di pubblico e ispirare miriadi di giovani talenti. 

Questa nuova versione è un trionfo di canto, danza, musica, recitazione, in una narrazione dinamica e travolgente. La scelta registica e l’adattamento di Cannito sposta l’azione dagli anni ‘80 ai nostri giorni, per rendere lo spettacolo più vicino alle nuove generazioni. 


Coreografie Luciano Cannito; coreografo associato Fabrizio Prolli; scene Italo Grassi; costumi Veronica Iozzi; traduzione e adattamento Luciano Cannito; direzione musicale Giovanni Maria Lori; arrangiamenti musicali Raffaele Minale, Franco Poggiali, Angelo Nigro, Maurizio Sansone; vocal Trainer Ivan Lazzara; traduzione liriche Luciano Cannito e Laura Galigani; disegno luci Valerio Tiberi; video Roberto Loiacono. 


Info 081414243 - Biglietti (Platea euro 55,00 - Galleria euro 44,00) al botteghino, presso le rivendite e online al link di vendita dello spettacolo: https://www.bigliettoveloce.it/spettacolo?id=7053